Le donne sono la metà della
popolazione, eppure in Facoltà scientifiche come ingegneria in
Italia non superano il 25% degli iscritti, una percentuale
costante negli ultimi 10 anni e che, nel caso di Statistica,
scende al 15%. Lo stesso per quella delle presenze femminili nei
corsi di laurea STEM - scienze, tecnologia, ingegneria e
matematica - ferma al 39,3% dal 2012, secondo i dati dell'Anvur
(Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e
della ricerca). E nonostante siano la base della formazione più
richiesta per accedere al mercato del lavoro in rapida
evoluzione.
"Un'occasione perduta non solo per le ragazze, ma anche un
annoso problema di competitività per Paesi come l'Italia e la
Spagna", ha detto l'addetto scientifico dell'ambasciata italiana
a Madrid, Sergio Scopetta, curatore della giornata odierna che,
nello spirito della Giornata internazionale della donna e la
ragazza nella scienza, istituita nel 2015 dall'Unesco per l'11
febbraio, si è svolta al Liceo Italiano Enrico Fermi di Madrid,
per alimentare curiosità, passioni e vocazioni nelle discipline
STEM.. Organizzata dall'ambasciata, dopo i saluti del preside
Massimo Bonelli e del delegato all'orientamento, professore
Martire, ha visto gli studenti del liceo a confronto con le
esperienze di prestigiose scienziate, ricercatrici e manager
italiane attive in università, centri di ricerca e industria del
settore aerospaziale in Spagna.
Un invito a "scoprire le scienze", mostrando "le tecniche per
perdere la paura", è venuto da Leni Bascones, ricercatrice
dell'Istituto di Scienze di Materiali di Madrid, Icmm-Csic: "Non
lasciate andare la vostra passione", il messaggio lanciato da
Sara Cogliati, del Centro di biologia molecolare 'Saverio Ochoa'
Uam-Csic di Madrid, premio L'Oreal-Unesco 'For Women in Science
2019. Che ha insistito sulla necessità di una "scienza inclusiva
che dia voce a tutte le sensibilità". Per quanto riguarda la
carriera scientifica, le donne passano dal 50,6% degli iscritti
ai corsi universitari a una percentuale che si assottiglia in un
decennio fino al 26,4% a mano a mano che si procede verso
incarichi di responsabilità; mentre quella degli uomini, da un
iniziale 49,6% cresce al 75% verso gli incarichi di vertice. E,
poi, "meno finanziamenti per la ricerca, meno pubblicazioni su
riviste scientifiche e di conseguenza meno citazioni dei propri
lavori e più tempo per affermarsi nella carriera".
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