È possibile parlare di Made in Italy
nel settore immobiliare ed urbanistico? Esiste un modello
urbanistico italiano nel concepire progetti su larga scala e
sostenibili? Il tema è stato affrontato durante l'evento
Inspiring Cities, seminario sulle prospettive e le opportunità
del settore immobiliare che si è svolto oggi all'Ambasciata
d'Italia a Singapore, in collaborazione con Coima.
L'evento è stato aperto dall'Ambasciatore d'Italia a
Singapore Dante Brandi, cui ha fatto seguito un intervento
dell'Ambasciatore d'Italia in Malesia Massimo Rustico. Hanno
quindi preso la parola Alberto Agazzi, Responsabile dei mercati
International in Generali Real Estate; Manfredi Catella,
Fondatore e Amministratore Delegato di Coima; Justin Gabbani,
Ceo Investment Management dell'australiana Lendlease; Jonathan
Yap, Amministratore Delegato di CapitaLand Development, uno dei
maggiori protagonisti degli sviluppi immobiliari di Singapore;
Ahmad Fadzli Zainudin, Direttore Strategico del gruppo malese
JLand Group, attivo nella provincia di Johor confinante con
Singapore e interessata dal futuro sviluppo della zona economica
speciale tra i due Paesi.
Il workshop ha preso spunto da "Inspiring Cities", volume
curato dallo storico dell'architettura Fulvio Irace in occasione
del 50° anniversario di Coima, una delle principali società
italiane di gestione patrimoniale immobiliare specializzata in
riqualificazione urbana. Il Ceo Catella ha affrontato il tema
delle città come infrastrutture nevralgiche del pianeta,
approfondendo i trend demografici, ambientali, sociali e
tecnologici che segneranno le città del futuro, e le opportunità
di investimento che questi cambiamenti stanno creando già oggi.
Esempio virtuoso e ponte con gli innovativi progetti asiatici è
il quartiere di Milano Porta Nuova, primo al mondo a ricevere la
certificazione Leed and Well for Community, che riconosce la
sostenibilità sociale, ambientale ed economica di un progetto
immobiliare.
Gabbani ha affrontato la cruciale intersezione tra sviluppo
urbano sostenibile, urbanizzazione e invecchiamento della
popolazione. Ha evidenziato le opportunità che queste sfide
presentano per la creazione di ambienti inclusivi e resilienti,
sottolineando la necessità di un approccio olistico alla
sostenibilità che comprenda considerazioni ambientali, sociali
ed economiche. Gabbani ha condiviso l'esperienza di Lendlease
nella creazione di comunità prospere attraverso un approccio
eco-sistemico alla rigenerazione urbana, sottolineando
l'importanza di comprendere le interazioni del tessuto urbano,
valorizzare la diversità biologica e culturale e promuovere
partenariati pubblico-privato. Ha mostrato come tali
collaborazioni possano guidare l'innovazione, semplificare i
processi di sviluppo e sfruttare i punti di riferimento pubblici
e privati per raggiungere risultati di successo e sostenibili in
progetti urbani su larga scala.
Al partenariato pubblico privato si ispira anche la futura
Ibtech, la tecnopoli presentata da Jcorp e che sorgerà nello
Stato federato malese di Johor. Essa rappresenta il segmento più
innovativo della Zona Economica Speciale Johor-Singapore
(JS-SEZ) avviata dalla firma del relativo MoU tra i due Primi
ministri di Malesia e Singapore lo scorso gennaio, e che si
estenderà per una superficie pari a quattro volte quella di
Singapore e a quasi il doppio di quella di Shenzhen.
Generali Real Estate è uno dei più importanti asset manager al
mondo nel settore immobiliare, con una presenza consolidata in
Europa, ed in espansione sui mercati extra-europei tramite la
struttura Generali Real Estate International. Il gestore
immobiliare ha offerto una panoramica degli investimenti privati
e pubblici con una particolare angolazione europea e ha
illustrato gli obiettivi di de-carbonizzazione del proprio
portafoglio di investimenti.
Il gruppo di Singapore CapitaLand ha presentato l'esperienza
derivata dalla sua rilevante presenza locale e da un portafoglio
di circa 30 data center, costruiti tra Asia ed Europa,
garantendo collocazione per servizi cloud a grandi aziende e a
colossi high-tech.
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