In occasione della Giornata
Internazionale della Donna, l'Ambasciata d'Italia a Berna ha
presentato ieri sera il film "C'è ancora domani" di Paola
Cortellesi in contemporanea in 8 città della Svizzera (Berna,
Basilea, Lucerna, Zurigo, San Gallo, Ginevra, Losanna, Lugano).
In tutto, circa 2.000 spettatori hanno assistito alle
proiezioni, "a dimostrazione della grande amicizia e degli
strettissimi rapporti culturali tra l'Italia e la Svizzera",
osserva un comunicato dell'Ambasciata.
La proiezione è stata preceduta dalla lettura, da parte
dell'Ambasciatore Gianlorenzo Cornado e dei Consoli in Svizzera,
di un messaggio del Vice Presidente del Consiglio e Ministro
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio
Tajani, che si è unito al pubblico per celebrare il coraggio e
la forza delle donne in tutto il mondo e per riflettere sulle
sfide che ancora ostacolano il percorso verso la piena parità di
genere. Il tema cruciale dei diritti delle donne è infatti un
ambito prioritario dell'impegno, anche internazionale, del
Governo italiano - ha sottolineato il Ministro.
In particolare - precisa il comunicato - il Ministro Tajani
ha voluto ricordare le iniziative promosse a favore delle donne
e delle ragazze nel quadro dell'azione umanitaria e di
cooperazione allo sviluppo del nostro Paese, a cominciare dai
contesti di crisi e di conflitto come l'Afghanistan.
Tajani ha evocato anche il tema delle mutilazioni genitali
femminili, dove l'Italia è tra i Paesi più attivi nella condanna
e nel contrasto a queste pratiche aberranti, come viene
ripetutamente ribadito in tutti gli organismi internazionali.
Centrale è l'istruzione - ha aggiunto il ministro - quale
precondizione per garantire a tutti, soprattutto alle donne, il
diritto a partecipare alla vita politica, economica, sociale e
culturale del proprio Paese.
Per questo il ministro ha ricordato nel suo messaggio di
aver voluto dedicare alla memoria di Giulia Cecchettin uno dei
programmi di borse di studio, indirizzato a giovani studenti di
18 Paesi in Africa, America Latina ed Asia affinché possano
vivere nelle università italiane quei sogni che a Giulia sono
stati così insensatamente strappati.
Egli ha aggiunto che è proprio pensando a lei e alle tante,
troppe donne vittime di questa inumana violenza, che ha fatto
installare al Ministero degli Esteri e in ognuna delle nostre
Ambasciate delle panchine rosse, simbolo del posto vuoto
lasciato nella società da una donna vittima dell'odioso crimine
di femminicidio. "Da uomo, marito, padre e nonno, non mi stanco
di ribadire che l'eliminazione della violenza contro le donne è
una priorità assoluta", ha sottolineato nel suo indirizzo di
saluto.
L'uguaglianza di genere è un cammino che dobbiamo percorrere
ogni giorno, insieme. Un gioco di squadra in cui tutti dobbiamo
dare il nostro contributo. "Noi lo facciamo e lo vogliamo fare
ancora di più. Contate su di me, contate sul Governo italiano"
ha concluso il ministro.
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