Come gli osservatori hanno
avvertito negli ultimi giorni, l'attività di preparazione delle
candidature per le elezioni presidenziali in Bolivia previste
per il 17 agosto ha mostrato profonde tensioni, e rotture, sia
nelle formazioni di sinistra, sia in quelle del centro-destra.
Così, tutti i quotidiani a La Paz hanno oggi titoli sulla
rottura definitiva fra il piccolo partito Frente Para la
Victoria (Fpv) e la formazione di Evo Morales, denominata 'Evo
Pueblo' riguardo a una partecipazione dell'ex capo dello stato
come candidato alle presidenziali all'interno del Fpv. Senza
mezzi termini, El Deber titola oggi 'Il Frente Para la Victoria
rompe l'alleanza con Evo Morales', riportando una dichiarazione
del suo presidente, Eliseo Rodríguez, per il quale 'questo
accordo, questo patto che avevamo con lui (Evo Morales), oggi
non è più valido e ci prepariamo a partecipare alle prossime
elezioni, con un'alleanza o da soli'. In un comunicato del suo
nuovo partito, Morales ha reso noto, scrive La Razón, che
'abbiamo altre opzioni in vista delle elezioni presidenziali'.
Sull'altro fronte di centro-destra, riporta Opinión Bolivia,
dopo l'abbandono della coalizione Unidad Nacional da parte
dell'ex presidente Carlos Mesa a causa della decisione dell'ex
capo dello stato Jorge Tuto Quiroga di candidarsi comunque alle
presidenziali, sembrava che l'esperienza fosse giunta al
termine, ma invece ieri sera a sorpresa è stato ufficializzato
che il candidato dell'opposizione sarà il leader politico,
imprenditore e ex ministro, Samuel Doria Medina'.
A quattro giorni dallo svolgimento in Ecuador del ballottaggio
presidenziale fra il capo dello stato uscente conservatore,
Daniel Noboa e la candidata progressista Luisa Luisa González,
l'Unione europea (Ue) ha dispiegato un gruppo di 42 osservatori
denominati di 'corto periodo', che da oggi si sono trasferiti
nelle differenti province ecuadoriane. Questo gruppo, scrive il
portale di notizie regionale Infobae, si è aggiunto ad altri 36
osservatori comunitari di 'lungo periodo', arrivati in Ecuador
il 23 marzo scorso, e ai dieci esperti analisti che Bruxelles ha
inviato a Quito nel dicembre scorso in previsione delle
elezioni. L'arrivo del nuovo contingente di osservatori Ue è
citato anche dal quotidiano El Comercio, segnalando che è in
arrivo anche una delegazione di dieci membri del Parlamento
europeo, accompagnati nella loro attività da vari ambasciatori
comunitari residenti in Ecuador. In totale, si dice infine, la
Missione di osservazione elettorale (Moe) dispiegata da
Bruxelles avrà più di 100 osservatori il giorno delle elezioni,
ripetendo quanto fatto durante il primo turno delle
presidenziali il 9 febbraio, quando ha confermato la trasparenza
di quel processo elettorale'
Infine, con un viaggio non annunciato in precedenza, il
presidente argentina Javier Milei si è recato ieri in Paraguay,
insieme al suo ministro degli Esteri, Gerardo Werthein, per un
colloquio con il suo omologo, Santiago Peña, proprio nel giorno
in cui a Tegucigalpa si svolgeva il vertice della Comunità degli
stati d'America Latina e dei Caraibi (Celac). 'Santiago Peña ha
ricevuto Javier Milei nel Palazzo del governo', ha titolato il
portale della tv Unicanal, riferendo che il capo dello stato
paraguaiano ha detto nel corso di una conferenza stampa che con
Milei 'abbiamo approfondito e riaffermato i nostri legami di
integrazione politica, commerciale e culturale, fondamentali per
la popolazione paraguaiana in Argentina, così come per gli
argentini in Paraguay'. Da parte sua il quotidiano Hoy rilancia
gli elogi pronunciati dal capo dello stato argentino per il suo
collega paraguaiano, ringraziando 'il governo paraguaiano, in
particolare il presidente Peña, con il quale condivido l'amore
per le idee di libertà'. Per Milei, conclude il giornale, 'negli
ultimi decenni il Paraguay ha applicato con diligenza i principi
della libertà economica e, di conseguenza, ha superato
l'inflazione, e da oltre 20 anni continua a crescere'.
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