La "marcia" delle donne di successo
non si arresta nel lavoro dipendente, come nella libera
professione: erano 40.000 gli ingegneri di sesso femminile nel
2004, sono saliti a 100.000 nel 2013 (+65%). Malgrado ciò, poco
si fa per sostenerle, tant'è che il numero delle loro
immatricolazioni alle facoltà, dopo un decennio di costante
crescita, torna a restringersi: le neoiscritte nell'anno
accademico 2011/2012 erano il 37%, sono scese fino al 34,3% nel
2012/2013. Su queste basi si fonda la seconda edizione di
'Ingenio al Femminile - storie di donne che lasciano il segno',
iniziativa voluta dal Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni)
e promossa dal consigliere nazionale Ania Lopez, che si terrà
mercoledì 25 febbraio, dalle ore 9:30 nella Sala Zuccari di
Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica) per la
"valorizzazione del contributo delle donne nell'ingegneria e la
riflessione sulle strategie e sulle politiche da mettere in
atto per favorirne l'ingresso nel mondo lavorativo", si legge in
una nota. Interverranno, fra gli altri, il presidente del Cni
Armando Zambrano, la presidente di Inarcassa (Ente previdenziale
di ingegneri ed architetti) Paola Muratorio, Patrizia
Rutigliano, direttore Relazioni istituzionali e Comunicazione
Snam e presidente Ferpi, Valeria Caporaletti degli Acquedotti
pugliesi (che ha inventato la valvola idraulica che porta il suo
nome), nonché alcune rappresentanti del team degli ingegneri
meccanici 'rosa' della Ferrari.
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