"E adesso dietrologia e fango,
secondo la migliore tradizione italiana". Dopo la giornata di
ieri nella quale "non ho risposto ai giornalisti, né ai colleghi
che mi chiamavano", l'assessore dimissionario ai Lavori
pubblici, Paolo Maninchedda, commenta sul suo blog i due
interventi dello scrittore Marcello Fois e dello storico Luciano
Marrocu ospitati nelle pagine de La Nuova Sardegna.
"Fois scrive un pezzo disarmante nella sua inutile violenza -
spiega l'ex assessore - lui non tollera che io abbia dissentito
da Soru, né che il Psd'Az, che mi accolse, si sia schierato
nella scorsa legislatura con Cappellacci". Per questo, "Fois
argomenta di me come di un trasformista. Liberissimo di farlo,
ma i fatti sono tutti lì: io non ho cambiato le mie posizioni,
la bandiera è sempre quella ed è quella che sto tenendo in campo
oggi". Sempre in risposta allo scrittore nuorese: "Credo sia
sempre più chiaro che il mio partito vive di linfa propria e
ottiene consensi oltre me. Si teme la nascita di un partito
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