Dal Pd al M5s, da Iv a Avs, è pioggia di critiche su Matteo Salvini dopo l'ultimo capitolo dell'odissea di guasti e ritardi della rete ferroviaria: il caos trasporti che ha colpito mezza Italia. "L'unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero degli Interni, mentre l'Italia non riesce a muoversi. Un disastro", attacca la segretaria del Pd Elly Schlein.
La difesa politica del vicepremier, dopo un lungo silenzio, tocca ai parlamentari leghisti che ricordano i "decenni di investimenti bloccati e di No" e sostengono come Salvini stia "rimettendo in moto l'Italia". "C'è chi fa e quindi deve risolvere problemi gravi ed ereditati e chi critica dopo aver fallito o essere stato immobile", sottolineano.
Poi è la volta del Mit che sposa gli stessi argomenti: "Decenni di disinteresse, mancati investimenti, No ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un'Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore" perché "da 2 anni a questa parte", con Salvini "sono stati moltiplicati gli sforzi per invertire la tendenza".
Le mire del leader della Lega sul Viminale sonno il 'leitmotiv' dei tanti commenti al vetriolo che arrivano dalle opposizioni. Così come Elon Musk. "Il ministro Salvini forse si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare. Dovrebbe invece avere lo sguardo ben saldo sulle nostre stazioni ferroviarie", è l'affondo del presidente dei 5 Stelle, Giuseppe Conte. Sceglie l'ironia, invece, l'altro Matteo, leader di IV: "Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al ministero", scrive Renzi sui social spiegando così perché ai festeggiamenti di Firenze per il suo compleanno arriverà con un'ora di ritardo.
"Gli ho chiesto in Senato se fosse incapace o portasse sfiga. Stamattina è arrivata la risposta: tutte e due", rincara dal palco. E Carlo Calenda ricorre al latino rispolverando la nota invettiva ciceroniana: "Quousque tandem abutere, Salvini, patientia nostra? Tradotto 'levateci dalle scatole Salvini il prima possibile'. Neanche le piaghe d'Egitto!". Tra chi chiede apertamente le dimissioni del titolare del Mit c'è Alleanza Verdi Sinistra, con Angelo Bonelli: "Mentre Salvini è impegnato con la costruzione del Ponte sullo Stretto, che costerà agli italiani 14 miliardi di fondi pubblici, il trasporto in questo Paese è letteralmente al collasso". Richiesta appoggiata anche dal capogruppo al Senato di Avs, Peppe De Cristofaro, secondo il quale "non basta il risarcimento agli utenti, ci vuole un' assunzione di responsabilità politica. Meloni prenda atto e tolga Salvini dal ministero dei Trasporti".
Nel silenzio assordante degli alleati, ad eccezione del leader di Nm Maurizio Lupi che assicura come il ministro stia "già agendo" per risanare la linea ferroviaria "obsoleta", a difendere il leader della Lega sono soprattutto i 'suoi'. Prima i senatori e poi i deputati. A cominciare dal suo vice, Andrea Crippa che accusa le opposizioni di "palese malafede" confermando che Salvini lavora "14 ore al giorno". Ma c'è anche una polemica nella polemica creata da una frase del comunicato del Mit che, tra gli "interventi attesi da decenni", cita "quello di Firenze dal valore di 2,7 miliardi", un "problema" finora "mai preso di petto, nemmeno quando un premier fiorentino raccolse le deleghe del Mit". Riferimento definito "scandaloso" da Renzi che ribatte a strettissimo giro: un modo "per attaccare me citando la mia esperienza di 10 anni fa. Siamo ormai all'avanspettacolo".
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