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Mattarella in Giappone, focus su dazi e Trump

Mattarella in Giappone, focus su dazi e Trump

Il presidente a Tokyo, poi a Kyoto e Hiroshima

ROMA, 03 marzo 2025, 10:53

di Fabrizio Finzi

ANSACheck
Visita ufficiale del presidente della Repubblica Mattarella in Giappone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Visita ufficiale del presidente della Repubblica Mattarella in Giappone - RIPRODUZIONE RISERVATA

La nuova America di Trump, la crisi dei rapporti transatlantici, la minaccia dei dazi, il rilancio delle relazioni economiche e un bel po' di geopolitica. Ecco il menù della visita di Stato che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, compirà da lunedì a domenica 9 marzo in Giappone.
    Giappone e Italia, così lontani geograficamente, sono però due Paesi incredibilmente vicini come struttura economica. E quindi ugualmente preoccupati dalle misure doganali annunciate dall'amministrazione Trump. Sono entrambi due importanti Paesi industriali, il terzo e l'ottavo nel mondo per Pil uninominale, hanno ottime relazioni commerciali e sono alle prese con un allarmante invecchiamento della popolazione. In questo imprevedibile contesto, aggravato dal repentino riavvicinamento dell'amministrazione Trump alla Russia di Putin, si svolgerà la visita del presidente della Repubblica in Giappone.
    Si tratta di una visita complessa, organizzata sui ritmi e le procedure imperiali giapponesi, da tempo programmata e più volte slittata per incastri di agende. Un viaggio atteso in Giappone dove per ricordare la missione di un presidente della Repubblica bisogna guardare al lontano settembre 2009 quando Giorgio Napolitano incontrò l'imperatore Akihito. Mattarella invece sarà ricevuto il 4 marzo dal figlio maggiore, l'imperatore Naruhito succeduto al padre in quella che è la monarchia ereditaria più antica al mondo. Si "colma una lacuna", spiegano in effetti al Quirinale dove si sottolineano i tanti rapporti governativi e l'accelerazione realizzatasi tra Roma e Tokyo negli ultimi due anni. Una crescita di rapporti politici che ha portato anche ad un aumento delle relazioni commerciali tra due Paesi che hanno visioni molto simili su tutti i dossier internazionali.
    Visioni simili ed oggi anche preoccupazioni simili: l'incubo dei dazi americani dominerà infatti i colloqui politici con il premier Shigeru Ishiba. Non è solo l'Unione europea ad essere impegnata a studiare risposte e strategie per fronteggiare le misure protezioniste americane. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Giappone sono tornate al centro del dibattito dopo che il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha chiesto direttamente al suo omologo americano, Marco Rubio, di esentare il Giappone dai nuovi dazi su acciaio e alluminio. Se gli annunci di Washington divenissero realtà il Giappone si troverebbe nella stessa situazione dell'Italia: aliquote al 25% su acciaio, alluminio ed auto. Il Giappone resta un partner essenziale per gli Stati Uniti in quanto maggiore investitore estero nel Paese, con 783 miliardi di dollari in investimenti esteri diretti nel 2023 con un surplus commerciale di circa 68 miliardi di dollari nel 2024. Ecco perché non è esagerato parlare di "incubo" tariffario. Le analogie tra i due Paesi che il presidente Mattarella si troverà a dover constatare proseguono anche nella storica relazione speciale che hanno con gli Usa. Tokyo e Roma, pur nella lontananza dei due emisferi, rappresentano per Washington due pilastri fondamentali.
    Naturalmente il Giappone ha più libertà di movimento politico ed infatti ha avviato una serrata azione diplomatica bilaterale per frenare i dazi offrendo una maggiore cooperazione militare in un settore cruciale per gli Usa come quello dell'indo-pacifico.
    L'obiettivo di Tokyo di queste settimane è, non solo affrontare la questione tariffaria, ma anche rinsaldare la partnership strategica con Trump in un momento di forte turbolenza internazionale, in particolare con l'Asia orientale sotto pressione per la rivalità tra Usa e Cina. Nell'ambito della Difesa si parlerà anche della collaborazione per la realizzazione di un Caccia di sesta generazione per il quale è già in piedi un progetto comune tra Gran Bretagna, Giappone ed Italia. Infine sarà di alto valore simbolico la tappa finale del presidente a Hiroshima dove incontrerà anche alcuni "hibakusha", cioè i sopravvissuti alla bomba nucleare americana del 1945. Un incontro ad alto impatto emotivo che purtroppo si collega alle dinamiche politiche di questi mesi in Ucraina nei confronti della quale la Russia ha più volte evocato l'uso della bomba ad idrogeno.
   

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