L'impegno degli uomini per la parità
di genere diventa una realtà concreta anche in Italia con
HeForShe che da oggi, grazie a Un Women Italy, ramo italiano
dell'Ente delle Nazioni Unite impegnato nella promozione
dell'uguaglianza di genere e dell'empowerment femminile, inizia
il suo percorso nel nostro paese.
Lanciato per coinvolgere attivamente gli uomini nel
superamento degli stereotipi di genere e nella costruzione di
una società più equa, HeForShe in undici anni di attività ha
raggiunto oltre 1 miliardo di persone, coinvolto più di 2
milioni di attivisti nei territori dove opera e dato vita a
campagne innovative come #JustSayBro, #ChangeThePunchline e
#RespectfullyDisruptive. Obiettivo dichiarato è interrompere
linguaggi e comportamenti sessisti in contesti quotidiani,
professionali e mediatici: l'idea è di dare vita a una
mobilitazione collettiva capace di ispirare cambiamenti
culturali concreti e duraturi.
Con la nomina dei primi HeForShe Advocates italiani, il
nostro Paese si unisce anche alla HeForShe Alliance. rete
internazionale che unisce leader di governi, imprese, università
e organizzazioni non profit. Gli Advocates italiani, che hanno
creduto alla necessità del movimento e hanno accettato l'impegno
sono Gino Cecchettin che ha dato vita alla Fondazione Giulia
Cecchettin, Alessio Boni attore e attivista, Luca Fratini,
Coordinatore per le Agende Onu su Donne, Giovani, Pace e
SpProfessore ordinario di Demografia e Statistica sociale
all'Università Cattolica di Milano. A fronte del loro impegno
nel board di UN Women Italy sono stati nominati anche Corrado
Tomassini e Filippo Agnello, rispettivamente Responsabile
Relazioni Istituzionali e Tesoriere di UN Women Italy.
I risultati dell'attivismo della HeForShe Alliance sono oggi
già evidenti: il 45% delle organizzazioni aderenti ha aumentato
la rappresentanza femminile rispetto a quella maschile; il 64%
ha incrementato la presenza di donne nei consigli di
amministrazione e il 55% ha favorito una crescita significativa
delle nuove assunzioni femminili.
"HeForShe - commenta Darya Majidi, presidente di Un Women
Italy - è per noi un progetto strategico e distintivo. Avere gli
uomini coinvolti nel cammino verso la parità è l'unica strada
percorribile se desideriamo avere tempi più celeri nel
raggiungimento di una società equa ed inclusiva a livello
globale".
Ma la strada globale verso l'uguaglianza è ancora lunga:
entro il 2030, più di 340 milioni di donne e ragazze rischiano
la povertà estrema; ogni ora, oltre cinque donne sono vittime di
violenza domestica; e solo 2 su 18 indicatori dell'Obiettivo di
Sviluppo Sostenibile 5 sono vicini al traguardo. Intanto,
stereotipi e regressioni culturali riaffiorano: il 60% dei
giovani uomini della Gen Z in 31 Paesi ritiene che l'uguaglianza
di genere penalizzi gli uomini. Anche in Italia lo scenario è
preoccupante: solo il 56% delle donne italiane gode realmente
del diritto al lavoro, rispetto alla media europea del 70% e che
ha portato il paese a scendere, nel 2024, all'87° posto nel
Gender Gap Report del World Economic Forum, perdendo 18
posizioni rispetto al 2014. Sul fronte della violenza di genere
i dati dell'ultimo Report Istat indicano come il 31,6% delle
donne abbia subito violenza e come nei primi mesi del 2024 ci
siano state 2.923 denunce (91% vittime donne). Su 90
femminicidi, 77 sono stati in ambito familiare e le denunce sul
lavoro sono aumentate dell'81%.
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