E' un duro atto di accusa all'equipe medica di Diego Armando Maradona quello sferrato dall'ex moglie del Pibe de oro, Veronica Ojeda, in una delle udienze del processo che vede i sanitari sul banco degli imputati. Un procedimento che riserva colpi di scena e forti emozioni.
"Ogni volta che lo vedevo, Diego mi chiedeva aiuto, e io non sapevo come fare. Sapevo che lo tenevano come segregato e lui aveva paura di tutto", ha spiegato Ojeda. "Quando me ne andavo mi diceva 'portami via'. Aveva paura a restare solo", ha raccontato la donna in una testimonianza sofferta e segnata dal pianto.
L'ex compagna del campione ha ricordato che la decisione del ricovero domiciliare era stata presa dal neurochirurgo Leopoldo Luque e dal suo staff, garantendo che tutto sarebbe stato come in ospedale. Ojeda ha poi evocato il momento in cui era venuta a sapere della morte dell'ex marito.
"L'ho saputo dalla radio mentre ero in macchina con Dieguito, dopo che un giornalista mi aveva avvertito di andare subito alla residenza di Tigre. Quando sono arrivata, sono entrata nella stanza e l'ho trovato gonfio, con la schiuma alla bocca. Ho pregato, sono uscita e sono svenuta", ha aggiunto in un crescendo drammatico. Oltre al neurochirurgo Luque, il processo vede imputati per omicidio semplice con dolo eventuale altre sei persone incaricate di seguire la degenza di Maradona dopo un intervento chirurgico per un ematoma alla testa. L'autopsia ha stabilito che il calciatore è morto il 25 novembre del 2020 per un "edema polmonare acuto dovuto ad un'insufficienza cardiaca congestizia acuta e cardiomiopatia dilatativa".
Un quadro, sostengono i periti, che si è sviluppato e aggravato nel corso di diversi giorni durante i quali l'atleta non avrebbe ricevuto le cure adeguate. E secondo la testimonianza di uno dei medici forensi l'ex campione di Messico '86 avrebbe inoltre agonizzato per circa 12 ore prima di spirare. Se già prima dell'avvio del processo si erano registrati momenti di tensione, con la folla che l'11 marzo scorso aveva atteso l'equipe medica di fronte al tribunale di San Isidro al grido di 'assassini', l'introduzione del pm Patricio Ferrari aveva poi prodotto un vero shock. "Guardate, così è morto Maradona", aveva affermato il pm mostrando la foto del cadavere, estremamente gonfio e irriconoscibile.
"Chiunque tra gli imputati affermi che non aveva compreso quello che stava succedendo a Diego, sta chiaramente mentendo. Le sue condizioni erano evidenti", aveva aggiunto il magistrato, chiarendo fin da subito il contesto di quanto avvenuto.
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