Nella giornata di giovedì al Country Club di Roquebrune, dedicata a tutti gli ottavi di finale del Masters 1000 di Montecarlo, ci sarà anche un derby tutto italiano, tra Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.
Il tennista toscano ha battuto il ceco Jiri Lehecka, n.28 ATP, 1-6, 7-5,6-2, dopo 2h e 19 di lotta. Un po’ come Berrettini martedì contro Zverev, anche Musetti ha avuto un pessimo avvio. Fallosissimo sia con il dritto sia con il rovescio, incerto in battuta, ha perso il servizio già nel suo secondo turno di battuta, sull'1 pari, subendo in quel set ben tre break e un preoccupante 6-1.
Nel secondo set Musetti è stato avanti di un break, 3-2 e servizio, ma lo ha ceduto a sua volta, ha mancato 3 palle break per il 4-3, ne ha salvata una lui per un pericolosissimo 3 a 5, ma approdato faticosamente al 5 pari è riuscito a dare una svolta significativa al match. Lì ha infatti strappato a zero la battuta al ceco, grazie anche a due doppi falli, e conquistato negli ultimi due game 8 punti consecutivi. Rinfrancato dall'esito del secondo set, ha cominciato il terzo passando subito a condurre 3-1, 4-2 e poi 6-2.
Mentre il tennista ceco dava segni di crescente nervosismo. Perso il servizio sul 2-4 con l'ennesimo doppio fallo, otto, ha letteralmente fracassato la racchetta, scagliandola a terra, montandoci poi sopra con i piedi, e poi piegandola con le mano. Rimediano l'inevitabile ammonizione. Per Musetti è stata una formalità tenere il servizio nell'ultimo game. L’attenzione del post-partita si è concentrata tutta sul cambio di atteggiamento di Musetti durante il match. “Ho imparato a sporcarmi le mani e come nel caso di oggi, anche i piedi” - ha detto ridendo Musetti - A parte gli scherzi, ho perso partite in cui giocavo molto meglio, ma ho imparato che l’estetica conta relativamente per un giocatore come me”.
La bella notizia, come ha sottolineato Musetti, è che il tennis italiano riesce a brillare anche in assenza del numero 1 del mondo: “E’ una bella visibilità per noi e per il tennis. Anche se non c’è Jannik è bello far vedere che c’è un movimento di giovani e meno giovani che portano in alto i risultati dell’Italia”. Quella di giovedì 10 aprile sarà solamente la terza sfida tra i due. I confronti diretti sono in parità: Musetti ha vinto (7-6,6-2) a Napoli sul cemento nel 2022, Berrettini si è preso la rivincita a Stoccarda 6-4, 6-0. Quindi questa sarà la prima sulla terra rossa dove sono cresciuti entrambi. Scegliere un favorito tra questi due compagni di Coppa Davis che si professano anche buoni amici non è facile. Berrettini è sembrato in forma migliore, ma entrambi hanno dimostrato in questi giorni grande carattere rimontando partite mal avviate.
Sui campi rossi Musetti ha conquistato nel 2024 la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Parigi e raggiunto la finale ad Umago, ma Berrettini ha vinto 3 tornei su 4 (Marrakech, Gstaad e Kitzbuhel) con un record impressionante da "terraiolo d.o.c." di 15 vittorie e una sola sconfitta. Peraltro, con la vittoria sulla testa di serie numero 1 al Monte-Carlo Masters, il romano è anche diventato il sesto tennista italiano capace di centrare una simile impresa nei Masters 1000. Due italiani, Corrado Barazzutti e Adriano Panatta, si erano affrontati in un derby qui nel 1978 e nei quarti di finale: aveva vinto Barazzutti 6-2,7-5. In semifinale Barazzutti, che era stato finalista sconfitto da Bjorn Borg l'anno precedente, perse dal ceco Tomas Smid. Nella metà alta del tabellone, il pericolo più grande per il vincente del duello azzurro Berrettini-Musetti, sembra essere probabilmente Stefanos Tsitsipas, campione di tre edizioni del torneo del Principato. Ma Tsitsipas dovrà superare prima il portoghese Borges che l'altro giorno ha eliminato qui Holger Rune.
Non sorprende più l'ennesima sconfitta di Novak Djokovic. Il serbo non è riuscito a sfruttare un clima freddo e nuvoloso per il pubblico, ma gradevole per chi deve lottare in campo. Per la seconda volta su 2 si è arreso (6-3,6-4 in 1h e 27 m) al mancino cileno n.32 ATP, Alejandro Tabilo, come già l’anno scorso agli Internazionali d’Italia. Un anno fa ci aveva in modo ancora più severo: 6-2,6-3. La conferenza stampa è durata poco più di due minuti, quasi un record, perchè chiaramente Djokovic era furioso con se stesso e la sua pessima prova. “Non avevo grandi aspettative, ma non mi aspettavo di giocare così male”. Nel doppio sono usciti a sorpresa gli azzurri Andrea Vavassori e Simone Bolelli, eliminati da Ben Shelton e Rohan Bopanna con il punteggio di 2-6,7-6, 10-7.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA