Il primo oro dei Mondiali di Atletica, a Doha, e' keniano. Ma sul podio salgono anche le polemiche. Si chiude infatti con una serie interminabile di malori e ritiri - tra i quali quello di entrambe le azzurre in gara, Sara Dossena e Giovanna Epis - la maratona donne corsa a mezzanotte in condizioni di caldo proibitive a Doha: 32,7 gradi e umidità del 73%. L'afa miete ritiri a ripetizione, con atlete vittime di collassi e soccorse dai medici: quaranta le arrivate al traguardo, prima la keniana Ruth Chepngetich, che chiude in un crono relativamente alto, in considerazione delle condizioni ambientali, di 2h32:43; in 28 si sono fermate. Per la Dossena è stato necessario l'intervento dei sanitari per uno svenimento al dodicesimo chilometro, dal quale l'azzurra si è ripresa poco dopo. Giovanna Epis ha chiamato lo stop al ventottesimo chilometro, dopo aver transitato a lungo intorno alla trentesima posizione. "Per me un ritiro è una cosa inaspettata - ha raccontato la Dossena - in qualsiasi gara, soprattutto a un Mondiale. Sono svenuta al 12° km per il caldo e l'umidità, altrimenti avrei chiuso anche camminando, ma l'avrei portata a termine. Mi dispiace tantissimo, però le condizioni sono davvero proibitive. Non è più una maratona, ma una corsa a chi arriva. Per la squadra avrei finito sui gomiti, non mi hanno fatto continuare per ovvie ragioni. Ho perso quattro giorni di allenamento per uno stato infiammatorio al piede, ma nella condizione fisica in cui mi trovo non era importante e non è quello il motivo del ritiro. Provo delusione, non mi volevo fermare". Delusa anche Epis: "Lavorare duro per tutta la stagione e ritirarsi al primo mondiale di maratona con la scritta Italia sul petto è l'incubo di ogni atleta", il suo commento
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