Prima in testa, poi a un passo dalla vittoria. Nel giro di pochi minuti sotto 1-2 nel terzo set e 0-40 sul proprio servizio, a un passo da un baratro pericolosissimo: questo il pomeriggio newyorkese di Naomi Osaka, la tennista più pagata del mondo. E una delle più forti, considerato che è n.9 nel ranking ma è stata anche n.1. L'ex n.1 del mondo ha rischiato di perdere con la 18enne Marta Kostyuk, una partita che sembrava già vinta nel secondo set e quasi compromessa all'inizio del terzo: 6-2 6-7 (4) 6-2 il punteggio dopo 2 ore e 33 minuti.
Il problema è che, quando è dentro al campo, non sembra avere quella lucidità nella lettura della situazioni che esprime con sensibilità quando si tratta di schierarsi, fuori dal campo, su delicate questioni socio-politiche (vedi la sua mascherina a tema anti-razzista). La giapponese ha infatti sostanzialmente "fatto a botte" contro la giovanissima ucraina Marta Kostyuk, talento promettentissimo che esprime un tennis simile al suo. Un tennis nel quale vince chi tira più forte, un colpo dopo l'altro come in un video game, dove non è possibile distinguere una "ratio" nelle giocate, perché anche la palla più facile, con il campo aperto, viene sparata come si trattasse di trapassare l'avversaria, non solo di prendersi un punto.
Nel resto del tabellone femminile Kvitova supera Jessica Pegula, Kerber non dà scampo alla sorpresa Ann Li. Brady elimina Garcia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA