La nuova versione di un'imposta
straordinaria per il settore delle banche in Spagna, che il
governo punta a far entrare in vigore a partire dal 2025, "può
colpire la solvibilità" degli istituti di credito e "creare
problemi per la concessione dei crediti e il costo dei crediti
per famiglie e aziende": è quanto affermato da Luis de Guindos,
vicepresidente della Banca centrale europea (Bce), in
un'intervista rilasciata alla radio pubblica spagnola (Rne).
De Guindos ha così spiegato la posizione critica della Bce
rispetto alla tassa spagnola (già in vigore in una prima
versione dal 2023), ricordando che "non esiste possibilità di
progresso economico in un Paese senza un settore bancario con
solvibilità". E ha citato un fattore in più: ovvero quello del
rischio di "frammentazione del mercato" a livello europeo legato
al fatto che in un Paese Ue, in questo caso la Spagna, ci sia
un'imposta di questo tipo e in altri no, situazione che sarebbe
contraria all'auspicio della Bce di tendere verso un mercato
unico.
La tassa per le banche fa parte di un pacchetto fiscale che oggi
passerà al vaglio definitivo del Congresso dei deputati
spagnolo.
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