"Chiedo - come ho fatto
più volte e come hanno fatto prima di me anche i miei
predecessori - che sia difesa e salvaguardata la libertà di
stampa e di manifestazione del pensiero insieme al diritto
fondamentale a essere informati. Un'informazione libera,
responsabile e corretta è un patrimonio di conoscenza, di
esperienza e di virtù che va custodito e va promosso". Così il
Papa nel discorso per l'incontro in Sala Nervi con i
partecipanti al Giubileo del Mondo della Comunicazione.
"Senza questo, rischiamo di non distinguere più la verità
dalla menzogna; senza questo, ci esponiamo a crescenti
pregiudizi e polarizzazioni che distruggono i legami di
convivenza civile e impediscono di ricostruire la fraternità",
ha aggiunto il Pontefice.
"Voglio poi ricordare insieme a voi anche tutti coloro che
sono imprigionati soltanto per essere stati fedeli alla
professione di giornalista, fotografo, video operatore, per aver
voluto andare a vedere con i propri occhi e aver cercato di
raccontare ciò che hanno visto. Sono tanti!", ha proseguito il
Pontefice. "Ma in questo Anno Santo, in questo giubileo del
mondo della comunicazione, chiedo a chi ha potere di farlo che
vengano liberati tutti i giornalisti ingiustamente incarcerati.
Sia aperta anche per loro una 'porta' attraverso la quale
possano tornare in libertà, perché la libertà dei giornalisti fa
crescere la libertà di tutti noi. La loro libertà è libertà per
ognuno di noi", ha aggiunto Francesco.
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