Conto alla rovescia per pagare per
chi ha aderito alla quarta rottamazione ed è in regola con le
rate precedenti: mercoledì prossimo, 5 marzo, è l'ultima
chiamata per la rata (la scadenza era il 28 febbraio ma ci sono
i 5 giorni di tolleranza per i ritardatari), viceversa si decade
dal beneficio.
La riapertura dei termini prevista dal Milleproroghe non vale
per tutti: per i piani di pagamento in regola con i versamenti
delle rate in scadenza fino al 31 dicembre 2024, - spiegava
giorni fa l'agenzia della Riscossione - i contribuenti, al fine
di non perdere i benefici della definizione agevolata, devono
continuare a rispettare le scadenze indicate nelle comunicazioni
delle somme dovute già in loro possesso, a partire, appunto,
dalla prossima rata del 28 febbraio. Ciò in quanto, per tali
piani, non si applicano le previsioni della riammissione alla
rottamazione-quater prevista dal Milleproroghe. Chi ha aderito
alla definizione agevolata delle cartelle ma è decaduto dal
beneficio
per non aver pagato - o averlo fatto in ritardo - una rata,
potrà essere riammesso inviando la dichiarazione entro il 30
aprile 2025. Chi è in regola e decidesse di non pagare viceversa
decadrebbe dal beneficio: saranno riammessi solo i contribuenti
che al 31 dicembre 2024 non abbiano pagato o versato in ritardo
almeno
una rata.
In Parlamento parte intanto l'iter per una nuova
rottamazione: "è una priorità assoluta", dice la Lega e
"maggioranza e governo saranno compatti". si inizia in
Commissione Finanze a Palazzo Madama per il disegno di legge
della Lega sul quale la prossima settimana iniziano le
audizioni. "Il testo - spiegava il presidente della Commissione
Massimo Garavaglia (Lega) - prevede una rateizzazione lunga
senza sanzioni".
'Fuoco e fiamme' dall'opposizione e da alcuni sindacati: la
riapertura (del Milleproroghe) sarebbe un 'condono del condono'.
Molti esprimono un dubbio: con tutte queste sanatorie e la loro
reiterazione si rischia che i contribuenti non paghino più in
attesa della prossima definizione agevolata.
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