A poco più di due anni dalla
scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, il Castello di
Miradolo dedica una mostra a Christo e Jeanne Claude, la coppia
che ha impacchettato monumenti in tutto il mondo rivoluzionando
il concetto di opera d'arte. Christo and Jeanne Claude Projects,
al via domani fino al 16 aprile 2023, espone disegni, collages,
fotografie e video delle loro opere più famose, insieme a opere
di alcuni artisti del Nouveau Réalism - Klein, Spoerri, Rotella,
Arman e Raysse - e della Land Art che hanno influenzato la loro
produzione artistica e il loro pensiero. Curata da Francesco
Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento
di Paola Eynard, la mostra, realizzata dalla Fondazione Cosso
grazie alla collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude
Foundation, presenta sessanta opere con un'ampia sezione
fotografica e proiezione dei video che documentano la
realizzazione delle monumentali installazioni artistiche. Da
5.600 Cubicmeteres Package di Documenta IV a Kassel (1968),
struttura gonfiabile in polietilene alta circa 85 metri, a The
London Mastaba (2018), l'opera monumentale sul Serpentine Lake
di Hyde Park formata da 7.506 barili dipinti ed impilati uno
sull'altro a formare un tronco di piramide galleggiante. Da
Valley Curtain (1972) il telo di 380 metri che ha colorato di
arancione la vallata di Rifle in Colorado, a The Floating Piers
(2016), la passerella di 3 chilometri che nel 2016 ha fatto
camminare oltre un milione di persone sulle acque del lago
d'Iseo. E poi ancora Over The River (1992-2017, non realizzata),
The Gates (2005), il percorso di 30 chilometri di "portici" che
ha attraversato il Central Park di New York, The Pont Neuf
Wrapped (1985), l'imballaggio del più antico ponte di Parigi, e
l'impacchettamento del Reichstag di Berlino (1995) .A questo
nucleo centrale, si affiancano due sezioni. L'esposizione sarà
accompagnata da un'inedita installazione sonora a cura del
progetto Avant- dernière pensée.
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