"Oggi siamo allo stesso livello di
mortalità del 1911 e questo vuol dire che non stiamo facendo
nulla". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo
Barbagallo, parlando dal corteo del primo maggio a Prato
dedicato alla salute e alla sicurezza sul lavoro. "Si mette al
primo posto il profitto", ha sottolineato Barbagallo e invece
bisogna investire di più sulla sicurezza sul lavoro e anche
"aumentare le sanzioni". "La somma di mancati investimenti e
precarietà ha determinato disattenzione alle norme di sicurezza"
sul lavoro. Ancora troppi insistono a dire che sono dei costi e
devono essere tagliati", ma non è così: lo ha sostenuto la
segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, dal corteo del
Primo maggio a Prato. E per la segretaria generale della Cisl,
Annamaria Furlan, "ci sono troppi morti per il lavoro, troppi
lutti nelle famiglie. E'una cosa inaccettabile, è un bollettino
di guerra che nessuno può più accettare".
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