Il futuro del lusso, il ricordo di
Karl Lagerfeld, gli anni nell'ufficio stile di Fendi, le sorelle
e l'importanza della famiglia. Anna Fendi arriva a Firenze, dove
è ambasciatrice del convegno sul Made in Italy 'The italian
mind: a one off' organizzato dall'associazione ToscanaUsa nella
sede della Camera di Commercio, e dal palco offre uno spaccato
di storia del costume, guardando al futuro.
"Il lusso - dice, entrando sul tema del convegno - subirà delle
trasformazioni legate ai tempi in cui viviamo, sarà sempre più
rivolto alla natura e al rispetto dell'ambiente. E così anche la
moda che per tradizione anticipa sempre i tempi. Il lusso deve
escludere la volgarità, con i grandi stilisti è espressione di
tradizione e innovazione".
Proprio lei è stata tra le più grandi innovatrici del Novecento,
quando lavorando con le quattro sorelle Alda, Carla, Franca e
Paola, portò nel mondo l'azienda di famiglia. "Il mio ruolo -
spiega - era quello di responsabile dell'ufficio stile (passato
poi alla figlia Silvia Venturini Fendi, ndr), ho avuto il
privilegio di lavorare con quattro sorelle dotatissime e poi con
Karl Lagerfeld, un genio della moda e del lusso. Abbiamo creato
un laboratorio di ricerca e delle idee. Non si acquista un capo
Fendi solo per usarlo ma con l'idea di avere un capo da
collezione". Soffermandosi a parlare di Lagerfeld, con cui ha
lavorato a partire dal 1965, ricorda anche che "l'ultima
telefonata è stata a Silvia, che aveva conosciuto da bambina".
Perchè, dai suoi ricordi, "Fendi è sempre stata famiglia" che
ora si prepara ad un anniversario importante: nel 2025
l'azienda celebrerà il centenario. E così, a fine intervento,
Anna Fendi riceve gli applausi, un mazzo di fiori ed,
emozionata, dice di voler dedicare tutta questa accoglienza
"alla mia famiglia, perché senza mia madre e le mie quattro
sorelle non sarei qui".
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