Follonica celebra la sua storia artistica e culturale, legata alla produzione dei manufatti in ghisa con una mostra.
Fino al 30 giugno le sale della Fonderia 1, area ex Ilva, ospiteranno 'La Fabbrica del Bello.
La manifattura di Follonica e la cultura artistica nella
Toscana granducale', promossa e organizzata dal Comune di
Follonica e inserita nel progetto Terre degli Uffizi, ideato e
realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze.
La mostra mette al centro il 'sogno' di Leopoldo II di Lorena
di creare in Maremma una manifattura artistica e produttiva
basata sulla ghisa. Un materiale 'nuovo', figlio della
rivoluzione industriale, protagonista in Europa delle
architetture più audaci e che il granduca Leopoldo elegge come
'materia prima' della Toscana. Sceglie Follonica come sede
produttiva, in continuità̀ con quella 'politica del ferro'
medicea che già̀ aveva unito in questa parte di Toscana l'enorme
ricchezza metallifera dell'Elba con l'abbondanza di aree
boschive e la fitta rete idrografica, dando vita alla Magona.
'La Fabbrica del Bello' intende esporre l'idea di fabbrica
come luogo di ricerca artistica e produttiva, come lo era
Follonica negli anni della massima attività delle fonderie
granducali, sottolineando come la sperimentazione avviata fosse
perfettamente aderente al dibattito, nazionale e internazionale,
del momento. Per la prima volta all'interno dell'ex Ilva saranno
esposti disegni, progetti, ma anche pitture, sculture e fusioni
provenienti dal Fondo Manetti dell'Accademia delle arti e del
disegno di Firenze, dall'Archivio di Stato di Firenze, dal Museo
Stibbert, dalla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti e da
varie altre realtà - tra cui numerose collezioni private - che
permettono di ricostruire il percorso di nascita e crescita
artistica della città. L'arte è la prima protagonista, con
l'opera di Lorenzo Nencini, il San Giovanni Battista, marmo
realizzato per la chiesa di San Leopoldo. Attorno, gli attori
del dibattito: Pietro Benvenuti, Giuseppe Bezzuoli, Enrico
Pollastrini, Lorenzo Bartolini con opere pittoriche e scultoree
che ben rappresentano lo spirito del tempo. Il 'bello' connota
anche la manifattura di Follonica, narrata attraverso le figure
chiave della sua nascita e del suo sviluppo: l'ingegnere
Alessandro Manetti e l'architetto Carlo Reishammer (autori della
chiesa di San Leopoldo), l'urbanista Francesco Leoni (ideatore
del complesso produttivo e del piano della città), gli artisti
Leopoldo Arcangeli e Amedeo Meraviglia (responsabili della
Scuola di disegno e ornato di Follonica, elemento essenziale del
progetto fondativo leopoldino). In mostra gli oggetti più
rappresentativi della produzione follonichese in ghisa: elementi
di decoro, parti architettoniche, opere d'arte nate per la
riproduzione seriale, come la 'Madonna Ilvania'; esposti inoltre
i disegni originali del progetto architettonico della chiesa di
San Leopoldo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA