"Abbiamo sentito un'esplosione, tutti i vetri dell'azienda sono andati in frantumi, alcune porte sono state danneggiate e le scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra". E' la testimonianza di alcuni operai che lavorano nelle ditte accanto all'area Eni di Calenzano dove è avvenuta l'esplosione. "E' stata una vera e propria bomba, impressionante, poi abbiamo avvertito lo spostamento dell'aria e abbiamo visto la colonna di fumo alzarsi", ripete più volte, scossa dall'accaduto, un'operaia, "la paura è stata davvero tanta, insieme ai colleghi siamo subito usciti dall'azienda per la paura che altre esplosioni potessero ripetersi".
Il boato e poi la forte onda d'urto hanno scosso l'intera zona e sono stati avvertiti distintamente a chilometri di distanza, anche a Firenze e nei comuni più limitrofi di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, ma anche nella più distante Scandicci. Poi l'alta colonna di fumo denso visibile a grandissima distanza. Una quindicina di ditte limitrofe all'area dell'incidente sono state chiuse a scopo cautelativo, ha spiegato l'assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni, "sono in corso valutazioni per capire se si può tornare a lavorare in quei luoghi" a causa dei danni registrati. "Il mio furgone si è alzato di due metri da terra per l'onda d'urto, e io per il boato ora sento poco" lamenta un corriere di una ditta di trasporti che ha la sede vicina al luogo dell'esplosione.
Giovanni, un'operaio esterno che si occupa di manutenzione delle cisterne, questa mattina era all'interno dell'area Eni al momento dell'incidente: "Con tre colleghi eravamo dentro un serbatoio a fare manutenzione, abbiamo sentito un'esplosione violenta seguita dal suono di un allarme - ha spiegato -. Per fortuna siamo salvi. L'unico pensiero è stato correre via e mettersi al riparo, siamo subito usciti dal sito e non siamo più rientrati". Nicolas, un giovane operaio, ha un vistoso cerotto in fronte: "Lavoro qui vicino, dopo il boato tutti i vetri sono esplosi. Un pezzo mi è finito in testa e mi sono dovuto mettere due punti di sutura. E' andata bene ma ci siamo spaventati, ho visto tanti correre impauriti". "Sapevamo che il sito potesse essere pericoloso - spiega ancora - ma dopo un po' ci fai l'abitudine e neanche ci pensi più. Qualche volta ci abbiamo anche scherzato sopra ma non pensavo potesse accadere".
"Ho visto una scena impressionante, c'è una distruzione totale - racconta il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani -. Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev'essere apparso come un inferno. La situazione è indescrivibile". Sul luogo dell'incidente anche il presidente della Regione Eugenio Giani, che fin da subito ha seguito l'evolversi della situazione. "I vigili del fuoco hanno fatto un lavoro imponente, evitando altre conseguenze. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante, altrimenti l'esito sarebbe stato ancora più drammatico".
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