Il SerD di Trento ha seguito un
ragazzo che ha riportato l'inalazione dello spray per la pulizia
del computer, effettuando un intervento di counselling e
favorendo il ricovero presso una struttura dove operano
professionisti esperti in questo settore. Lo riporta l'assessore
alla salute Mario Tonina nella risposta all'interrogazione della
consigliera provinciale Lucia Coppola (Avs), che chiede conto
della diffusione di questo tipo di droghe tra la popolazione
trentina.
L'unità operativa dipendenze ha iniziato ad occuparsi di
queste nuove droghe nel 2012, quando ha avviato una
collaborazione con l'Università di Hertfordshire, che dal 2021 è
stata estesa anche all'Università di Trento. Nel 2016 è stato
segnalato un primo caso: una ragazza si è rivolta al servizio
trentino riportando l'inalazione di uno spray per la pulizia del
computer. Particolare attenzione è stata dedicata agli oppiodi
sintetici (fentanyl), rispetto ai quali nel 2018 è stata avviata
una ricerca su matrici biologici degli utenti del SerD, in
stretta collaborazione con il laboratorio tossicologico
dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss). Una
ricerca che è stata ripetuta nel 2023.
Gli operatori - si legge nella risposta all'interrogazione -
vengono costantemente formati. Inoltre, nel corso dell'anno
scolastico 2022-2023 sono state svolte circa 850 ore di attività
di prevenzione nelle scuole secondarie di primo e di secondo
grado.
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