Sono un migliaio in Trentino le
lavoratrici e i lavoratori della sanità privata accreditata
senza contratto. Gli accordi siglati da Aris (associazione
istituti religiosi socio sanitari) - Aiop (associazione italiana
ospedaliera privata) e Cdr (centri di riabilitazione) sono
scaduti rispettivamente da 6 e 13 anni. Si tratta di personale
che con il proprio lavoro contribuisce a ridurre i tempi delle
liste di attesa, garantire l'accesso alle cure attraverso visite
ambulatoriali, esami specialistici, interventi di chirurgia,
riabilitazione motoria, cardiologica, socio-educativa,
neurologica, prolungamento del regime ospedaliero per le
lungodegenze, oltre ad un forte contributo nella diagnostica,
evitando ai trentini di spostarsi fuori provincia. Adesso
chiedono il rinnovo del contratto e una decisa presa di
posizione della Provincia che, nei fatti, paga le prestazioni
dei soggetti accreditati.
Per questa ragione - sottolinea una nota unitaria dei
sindacati - insieme a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sanità, con i
tre segretari provinciali Alberto Bellini, Giuseppe Pallanch e
Giuseppe Varagone. La richiesta è una: chi riceve accreditamenti
e fondi pubblici deve garantire salari e diritti ai lavoratori e
dotazioni organiche adeguate e alle stesse condizioni della
sanità pubblica. "Chiediamo alla Provincia regole chiare e
vincolanti sugli accreditamenti. Non è accettabile che il
diritto al contratto sia ostaggio di un ricatto economico perché
ad oggi Aiop e Aris stanno scaricando il rischio d'impresa sulle
spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e, indirettamente,
sull'intera collettività". Fino a questo momento le controparti
datoriali hanno ribadito la loro indisponibilità a rinnovare i
contratti finché Governo e Regioni e Province autonome non
garantiranno l'integrale copertura dei costi. La mobilitazione a
livello nazionale è già programmata per il 22 maggio.
L'astensione dal lavoro riguarderà gli ospedali San Pancrazio e
San Camillo, le case di cura Eremo, Villa Regina, Villa Bianca,
Solatrix, la Cooperativa Villa Maria e il Centro Franca Martini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA