Quarantesimi per retribuzioni lorde
annue, trentunesimi per salari giornalieri. Sono queste le
posizioni del Trentino nella speciale classifica di tutte
province italiane per quanto riguarda le retribuzioni medie
delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti. Lo certifica il
rapporto della Cgia di Mestre che ha elaborato i dati Inps del
2023 in Italia.
"Non ci sono purtroppo molte novità rispetto al recente
passato - commentano in una nota i segretari generali di Cgil
Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter
Largher -. Con 22.435 euro medi annui e 94,8 euro medi
giornalieri il Trentino non è solo sotto la media nazionale, ma
è molto lontano dai risultati delle migliori regioni in Italia.
Tra queste svetta l'Alto Adige dove le retribuzioni medie
giornaliere sono seconde solo a quelle di Milano e con 110,2
euro al giorno sono più alte di quelle trentine di ben il 16,4%
pur con un numero simile di giornate lavorate".
I sindacati confederali - si legge ancora nella nota -
confidano che su questo tema si possa raggiungere un'intesa con
Provincia e datori di lavoro per condividere interventi e
politiche mirate ad aumentare i redditi da lavoro e con esse il
potere d'acquisto delle famiglie. Negli scorsi mesi la giunta
provinciale ha avanzato una prima bozza di accordo che è ora al
vaglio delle parti sociali. "La settimana prossima - confermano
i sindacalisti - riprenderà il confronto tecnico con le
strutture della provincia che in queste settimane è stato
sospeso per alcuni appuntamenti congressuali delle
organizzazioni sindacali. Porteremo le nostre proposte per
rafforzare la contrattazione collettiva e qualificare i posti di
lavoro creati dalla nostra economia. Siamo convinti che le
nostre proposte possano essere utili ad affrontare l'emergenza
salariale che riduce le potenzialità attrattive e di crescita
del nostro territorio".
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