"Dovremmo studiare un modo per far sì che le persone positive ai test Covid rapidi fatti a casa possano facilmente auto-registrarsi": è "l'idea personale" avanzata da Antonella Mencacci, responsabile dal laboratorio di microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Perugia e docente dell'Università degli Studi del capoluogo umbro.
"Dovremmo facilitare anche dei test rapidi ma soprattutto agevolare la registrazione dei positivi" ha detto rispondendo all'ANSA.
"La cosa grave - ha detto ancora Mencacci - è che uno se lo fa
e se positivo e coscienzioso sta a casa per sette-dieci giorni,
se non lo è addirittura può andare in giro e rischiare di
infettare gli altri".
Secondo la direttrice della microbiologia perugina "i test
rapidi in questa fase sono utili". "Perché - ha aggiunto - se li
facessimo spesso, immagino le persone che vivono con i pazienti
fragili, potrebbero essere utili a patto di farli spesso".
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