Vive a Norcia da anni con
la famiglia e sa "cosa significa vedere casa venire giù", la sua
in Umbria, e così Said Ez Zahar, marocchino di 33 anni che in
questi giorni è nella zona di Casablanca è stato il primo a
scappare dall'abitazione dopo la scossa che ha sconvolto il
Marocco. "Qui fortunatamente non ha fatto danni ma interi
villaggi non ci sono più, come è accaduto nel 2016 ad Amatrice"
racconta all'ANSA.
"Con mia moglie, mia mamma e i miei due bambini siamo stati
i primi a scappare di casa non appena abbiamo sentito la scossa,
perché noi vivendo a Norcia sappiamo riconoscere un terremoto di
forte intensità" ha ribadito Zahar. "La paura è stata tanta - ha
proseguito -, io, mia moglie Sanna e mia madre Malika, abbiamo
avuto di nuovo il timore che ci crollasse anche questa casa.
Abbiamo preso i due bambini che hanno 4 anni e 10 mesi e siamo
scappati subito in strada, per poi dormire in macchina".
"Subito dopo tutti sono fuggiti dalle case in preda al
panico. Ho chiamato dei parenti che vivono nelle zone più
colpite del Marocco, fortunatamente stanno bene", dice ancora il
giovane che nella città della Valnerina umbra lavora come
norcino. "Ci hanno raccontato, però, che è una tragedia -
sottolinea quindi -, le case più vecchie sono crollate tutte,
interi villaggi non ci sono più".
"La prossima notte non so se dormiremo in casa, la paura è
ancora tanta, forse trascorreremo un'altra serata in macchina",
aggiunge Said. "Erano sei anni che dovevo tornare in Marocco -
aggiunge -, non mi attendevo certo di vivere un'altra esperienza
col terremoto. Ma per fortuna non ci è accaduto nulla".
Il giovane marocchino fa un appello ad aiutare il suo Paese
distrutto. "Spero che possa avere la solidarietà che abbiamo
avuto noi in Italia sette anni fa, quello che è accaduto è una
tragedia immane" conclude.
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