"Le dichiarazioni del consigliere
regionale e segretario del Partito democratico Tommaso Bori,
appaiono non solo fuori luogo, ma anche ipocrite. Forse il
consigliere Bori dimentica che se oggi ci troviamo a discutere
della data delle elezioni regionali in anticipo rispetto alla
scadenza naturale, che sarebbe stata nella primavera 2025, è
proprio a causa delle dimissioni della presidente Marini e della
sua giunta, travolti dagli scandali legati alla gestione della
sanità che hanno coinvolto gran parte del gruppo dirigente del
Partito Democratico umbro": a intervenire è il segretario
regionale Lega Umbria, On. Riccardo Augusto Marchetti.
"È paradossale - prosegue Marchetti, in una sua nota - che
proprio Bori, che rappresenta un partito responsabile di aver
lasciato l'Umbria in una situazione di emergenza politica e
istituzionale, oggi si permetta di accusarci di uso strumentale
delle istituzioni. La presidente Donatella Tesei, in carica da
nemmeno cinque anni, ha lavorato incessantemente per riportare
stabilità e trasparenza in una regione che era stata messa in
ginocchio da gestioni precedenti disastrose e diventata simbolo
di mala gestione a livello nazionale.
Per quanto riguarda la scelta della data delle elezioni, si
tratta di una decisione che richiede la massima ponderazione e
non sarà certamente dettata da pressioni politiche né da
polemiche sterili".
"La Lega e la presidente Tesei - sottolinea Marchetti - sono
impegnati a garantire che le elezioni si svolgano in un clima di
serenità e trasparenza, senza cedere alle provocazioni di chi,
come Bori, tenta di distogliere l'attenzione dai reali problemi
ereditati della regione con un'isteria del tutto comprensibile,
motivata dalla necessità di andare al voto il prima possibile
affinché non emergano le spaccature e le differenze di vedute
tra le varie forze politiche che animano il campo largo. Più
tempo passa e più è complicato per la sinistra continuare a
sostenere tutto e il contrario di tutto senza indispettire
l'elettorato, considerando che sui grandi temi coesistono
visioni diametralmente opposte e che le alleanze restano in
piedi solo con l'obiettivo di spartirsi il potere, senza un vero
programma condiviso di sviluppo. Invece di agitarsi e lanciare
accuse infondate, sarebbe opportuno che il Partito democratico
si concentrasse sul presentare proposte concrete per il futuro
dell'Umbria".
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