"Studiare le origini del Nera e del
nostro territorio significa riappropriarci delle radici storiche
dei luoghi in cui viviamo ma significa anche comprendere ancora
meglio le grandi potenzialità turistiche dell'area della Cascata
delle Marmore e di Piediluco che insieme al vicino Reatino
costituiscono un attrattore turistico di grande fascino e
qualità sul quale va ulteriormente investito": lo ha detto il
presidente della Provincia di Terni Francesco Maria Ferranti
ospitando in sala del Consiglio la presentazione del libro "La
lunga storia del fiume Nera-cronaca di una scoperta scientifica"
del paleontologo Enrico Squazzini che ripercorre la storia del
fiume Nera dalle origini ai giorni nostri.
All'iniziativa ha partecipato anche il Sindaco di Arrone
Fabio Di Gioia il quale ha sottolineato l'importanza di capire
la storia del fiume. "Per capire - ha affermato - anche la
storia del territorio della Valnerina e del Ternano e il
patrimonio che il Nera ci ha lasciato lungo il suo cammino nel
corso dei secoli e dei millenni".
Durante la sua esposizione Squazzini - è detto in un
comunicato della Provincia di Terni - ha spiegato la nascita del
Nera ripercorrendo, attraverso mappe e cartografie, i suoi
percorsi originari e le evoluzioni che questi hanno avuto fino a
raggiungere l'attuale tracciato naturale. In questo contesto,
Squazzini ha anche reso nota l'origine della Cascata delle
Marmore, il cui salto di 165 metri è stato creato dall'accumulo
di sedimenti di travertino portati dalle acque nel corso dei
millenni. "Capire il fiume e le sue evoluzioni - ha detto -
significa anche conoscere il territorio nel quale viviamo e il
fiume lungo il quale si svolge la vita degli uomini di oggi".
In sala del Consiglio c'erano anche le scuole. In
particolare una rappresentanza degli studenti dell'istituto
comprensivo "Fanciulli" di Arrone che hanno già preso parte al
progetto "Accordo quadro Valnerina", e un'altra dell'Ipsia di
Terni, oltre alla direttrice dell'Ufficio scolastico regionale
Gilda Giancipoli e ai dirigenti, Fabrizio Canolla, Gabriella
Pitoni e Roberta Bambini.
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