"L'Umbria fanalino di coda nella
speciale classifica sulla variazione dei costi della mobilità
passiva dal 2019 al 2024 è solo una delle facce della disastrosa
gestione della destra che ha lasciato 243 milioni di euro di
debiti sui conti della sanità regionale. In questo periodo i
costi della mobilità passiva in Umbria sono aumentati del 23,9%
ponendo la nostra regione come maglia nera in Italia": lo
afferma il capogruppo regionale del M5s Luca Simonetti. "Il
confronto con le altre regioni - prosegue - è purtroppo
impietoso. Siamo la regione con il dato peggiore in Italia e
questo a causa delle politiche del centrodestra che hanno
distrutto la sanità pubblica, una volta fiore all'occhiello in
ottica mobilità attiva. Prima in Umbria le persone venivano a
curarsi, oggi invece scappano verso le altre regioni per la
gestione disastrosa di Coletto e Tesei".
"I dati - sostiene Simonetti in una nota - ci restituiscono
un quadro inquietante di devastazione, un esodo continuo dal
2019 al 2024 fuori dall'Umbria per il diritto alla cura.
Possiamo discutere anche di numeri. Nel 2015 il saldo tra
mobilità attiva e passiva era di +9.9 milioni di euro. Nel 2019
il trend ha cominciato ad invertirsi, portando segno negativo
con -4,1 milioni. Ed è stato così per tutto il quinquennio: nel
2020 si registra un -10,3 milioni; quindi nel 2021 -8,9 milioni;
nel 2022 -20 milioni; nel 2023 -31,1 milioni e si raggiunge la
cifra monstre nel 2024 con -36,6 milioni. Per un totale di oltre
112 milioni di euro. Ecco quanto sono costate le politiche della
destra nel saldo tra mobilità attiva e passiva. Una passività
che non ha portato benefici, anzi. Se avessero indebitato la
Regione per difendere la popolazione li avremmo giustificati. Ma
così non è stato, questa sciagurata gestione ci porta al rischio
di commissariamento che porterebbe all'aumento massimo delle
aliquote fiscali e alla riduzione dei servizi. Questa la
situazione che stiamo affrontando, per di più di fronte ai nuovi
tagli previsti dal governo Meloni. Possiamo stare qui a
discutere di numeri, ma la destra dovrebbe solo chiedere scusa
anziché inventare fantasiose giustificazioni che sanno di
arrampicata sugli specchi. Sono perfino arrivati ad attribuire
la colpa al governo Conte. Tutto questo - conclude Simonetti -
mentre il governo Meloni annuncia tagli per 40 milioni nel
prossimo triennio".
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