L'opposizione di centrodestra alla Regione Umbria ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti della presidente Stefania Proietti. "Fatta al di là della battaglia politica ma nell'interesse dei cittadini e per difendere il ruolo delle istituzioni da atteggiamenti gravi e nebulosi" hanno spiegato in una conferenza stampa.
La mozione è arrivata a seguito di una manovra fiscale definita "inutile, che ha creato un allarme sociale e non serve alla sanità ma ad altro" nonché dello "spauracchio ingiustificato" del commissariamento, secondo quanto spiegato dalla capogruppo Donatella Tesei. La portavoce delle opposizioni Donatella Tesei ha chiesto di ritirare la manovra "perché non serve a coprire un disavanzo di 34 milioni di euro". "Devono quindi avere il coraggio di dire a cosa occorre" ha aggiunto. "Nelle ultime settimane - ha detto ancora - abbiamo sentito sparare tanti numeri e cose diverse con la nostra mobilitazione che invece ha avuto il merito di fare chiarezza. Quella che è stata definita dalla presidente Proietti come 'operazione verità' non ha fatto altro che creare un ingiustificato allarmismo". "La manovra, che non è una bozza come detto da Proietti perché è stata approvata in prima commissione consiliare, definirla devastante è un eufemismo - ha spiegato Tesei - ed oggi anche se si parla di una rimodulazione vanno considerati tutti i comportamenti molto nebulosi che hanno portato fino a qui". Per Tesei, inoltre, "è stata raccontata una storia falsa". Lo "spauracchio" del commissariamento, secondo il capogruppo dell'opposizione, "non esiste né nei numeri né nei fatti". "La presidente Proietti - ha aggiunto - è andata al tavolo del Mef con lo scudo della manovra ma è andata sapendo che il disavanzo non era di 90 milioni di euro ma di 34, come detto anche nella relazione della società di consulenza incaricata dalla Regione stessa". Questo sono "fatti gravi" per Tesei perché la Regione, ha inoltre sottolineato, "non può permettersi di diffondere dati non corretti per giustificare una manovra devastante".
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