"Uniti per un lavoro sicuro": è
questo il messaggio che risuona da piazza della Repubblica a
Orvieto, dove Cgil, Cisl e Uil Umbria hanno scelto di celebrare
insieme il Primo maggio 2025. Una manifestazione regionale forte
nei contenuti e nei toni, incentrata sul tema della sicurezza
nei luoghi di lavoro, in un Paese dove - denunciano i sindacati
- si continua a morire mentre si lavora.
Ad aprire l'evento è stata la sindaca di Orvieto, Roberta
Tardani, che ha accolto le organizzazioni sindacali e i
partecipanti con un messaggio di vicinanza e impegno
istituzionale, sottolineando l'importanza di un'alleanza tra
territori e parti sociali per la tutela della dignità del
lavoro.
"La nostra regione - sottolinea Maria Rita Paggio, segretaria
generale della Cgil Umbria - vede aumentare il lavoro precario e
mal pagato, con troppi incidenti e troppe vittime. È
inaccettabile". "Il lavoro - aggiunge - deve essere libero,
sicuro e dignitoso. Oggi invece il profitto viene prima di
tutto, e a pagarne il prezzo sono le lavoratrici e i
lavoratori". Un messaggio forte, quello di Paggio, che punta
anche il dito contro il sistema degli appalti e i tagli al
welfare: "Oggi - dice - si è poveri anche lavorando. I giovani
continuano ad andarsene".
A fare eco è il segretario regionale della Uil, Fabio
Benedetti, che denuncia: "Non possiamo più accettare le stragi
sul lavoro. Mille morti l'anno sono un numero spaventoso".
"L'Umbria - sottolinea -ha una delle peggiori incidenze per
incidenti e malattie professionali. Servono più controllo, più
prevenzione, più responsabilità". Benedetti chiede anche
l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro e sottolinea
l'importanza del tavolo istituzionale appena aperto in Regione:
"È un piccolo passo, ma serve un cambio di passo deciso".
Dello stesso avviso anche Angelo Manzotti, segretario
generale della Cisl Umbria: "La globalizzazione ha sacrificato
il lavoro in nome del profitto. Le tutele sono state erose,
soprattutto in tema di salute e sicurezza". "Oggi dobbiamo
riaffermare il valore della persona e chiedere, finalmente, un
piano nazionale per la sicurezza: l'Italia è l'unico Paese in
Europa a non averlo ancora", aggiunge. Manzotti ha anche
ricordato l'impegno di Papa Francesco a favore degli ultimi e
degli invisibili, "un messaggio che il sindacato porta avanti
ogni giorno".
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