In una seduta congiunta della
Seconda e Terza Commissione della Regione, presiedute da Valerio
Mancini ed Eleonora Pace, si sono svolte alcune audizioni
sull'aggiornamento del Piano regionale della qualità dell'aria.
Alla riunione, in presenza da palazzo Cesaroni ed in
videoconferenza, hanno preso parte Giorgio Miscetti (Commissione
Ambiente e Salute - Ordine dei medici di Perugia), Luciano Sani
(Commissione Ambiente e Salute - Ordine dei medici di Terni) e
Sara Passeri (Arpa Umbria). L'esigenza di approfondire alcuni
contenuti del documento era stata manifestata dal consigliere
regionale Thomas De Luca (M5s).
Sia Miscetti che Sani - è detto in una nota della Regione -
hanno rimarcato l'importanza del rapporto tra salute ed ambiente
evidenziando la necessità di sviluppare azioni locali per
approfondire specifiche tematiche ambientali e quindi giungere
ad un riscontro epidemiologico. L'auspicio è stato soprattutto
quello di realizzare una maggiore integrazione tra i soggetti
impegnati sul campo.
Secondo quanto sottolineato soprattutto da Miscetti,
mancherebbero dunque forme di coordinamento efficaci. Sulla
Conca ternana - ha fatto sapere tra l'altro Sani - sono in atto
progetti portati avanti insieme ad Arpa che prevedono un
percorso di forestazione urbana che coinvolgono soggetti
istituzionali di vario livello che concorrono al tema
dell'ambiente mirando a concreti vantaggi ambientali.
Sara Passeri (Arpa), dopo aver sottolineato come l'Agenzia
sia stata coinvolta nella stesura del Piano in diverse fasi del
lavoro, ha spiegato i dati emersi dall'inventario emissioni
contenuti in alcuni documenti del Piano e che nei giorni scorsi
avevano dato luogo ad alcune riflessioni critiche da parte di
rappresentanti istituzionali tra i quali lo stesso capogruppo
regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca con riferimento
particolare ai fattori di inquinamento nella Conca ternana.
Nella disamina del documento predisposto da Arpa, sul quale lo
stesso presidente della Commissione ha espresso la volontà di
nuove audizioni, si è aperta una fase di domande e riflessioni,
in special modo da parte di De Luca e Fabio Paparelli (Pd) che
hanno definito, sostanzialmente, non completamente esaurienti le
risposte della rappresentante di Arpa.
Anche per questo è stata ribadita la volontà condivisa di
riprogrammare nuove audizioni alle quali invitare il direttore
di Arpa Umbria, Luca Proietti, il presidente dell'Associazione
italiana registri tumori (AIRTum), Fabrizio Stracci, oltre
all'assessore regionale all'Ambiente, Roberto Morroni.
Il documento provvede all'aggiornamento e all'integrazione
del Piano Regionale per la Qualità dell'Aria (approvato con Dcr
n. 296 del 17 dicembre 2013) sulla base degli esiti della prima
valutazione intermedia di Vas (approvata con Dgr n. 87 del 1
febbraio 2016) e dei risultati prodotti dall'attività di
monitoraggio delle concentrazioni degli inquinanti sul
territorio regionale, con particolare riferimento ai valori di
Pm10 registrati nella Conca Ternana, anche alla luce degli
specifici studi di caratterizzazione delle polveri elaborati da
Arpa Umbria.
La prima valutazione intermedia di Vas ha evidenziato il
permanere di significative criticità nel raggiungimento degli
obiettivi previsti dal Piano in materia di qualità dell'aria.
Tali problematiche risultano confermate anche nelle relazioni di
valutazione della qualità dell'aria predisposte da Arpa Umbria
per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 dove si evidenzia il
mancato rispetto dei valori limite per le concentrazioni di Pm10
con il verificarsi di situazioni di particolare criticità nella
Conca ternana. Nello stesso periodo, situazioni di superamento
dei valori limite per le polveri hanno interessato anche il
Comune di Narni, attualmente non incluso tra le "Aree di
superamento" individuate dal Piano. In altri Comuni si sono
inoltre evidenziati valori elevati delle concentrazioni di
Benzo(a)pirene derivante dalla combustione delle biomasse e,
nella Conca ternana, alte concentrazioni di metalli associate
alle emissioni prodotte dalle attività industriali.
Le azioni di risanamento mirano principalmente a ridurre le
emissioni prodotte dal traffico veicolare e dai sistemi di
riscaldamento domestico, con particolare riferimento
all'utilizzo delle biomasse in caminetti e stufe. Tale obiettivo
è perseguito sia mettendo in campo misure di incentivazione che
di tipo prescrittivo. L'accordo prevede inoltre la realizzazione
di importanti studi epidemiologici e di caratterizzazione delle
polveri nonché campagne di comunicazione per informare sulle
problematiche della qualità dell'aria e a sostegno delle
modifiche dei comportamenti dei cittadini a seguito
dell'attuazione delle misure prescrittive.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA