La prima commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Daniele Nicchi, ha
dato parere favorevole al "Master-plan della Regione Umbria per
la semplificazione e l'agenda digitale 2023-2025". E' stato
espresso dai commissari Nicchi (Misto), Paola Fioroni, Daniele
Carissimi ed Eugenio Rondini (Lega), Eleonora Pace (FdI) e
Andrea Fora (Patto civico).
Il master-plan parte dalla consapevolezza - si legge
nell'atto, secondo quanto riporta palazzo Cesaroni - che
"nonostante i tanti tentativi fatti negli anni da ogni singola
Pa, il problema resta quello di passare da norme ben scritte e
atti approvati a servizi pubblici che funzionano". "Occorre -
prosegue - una profonda revisione dei macro-processi e delle
procedure amministrative per ridisegnare e innovare
profondamente i servizi pubblici delle Pa umbre. I processi che
stanno dietro l'erogazione dei servizi devono essere
semplificati, unificati, digitalizzati, resi accessibili e
intelligibili sia all'utenza esterna alla Pa che all'utenza
all'interno degli uffici pubblici. Cambiare i processi vuol dire
agire sinergicamente sulle riforme, sulla semplificazione
amministrativa, sulla transizione digitale, sui sistemi
informativi, sul reclutamento e sull'organizzazione".
Il master-plan sintetizza la strategia di semplificazione e
digitalizzazione della Regione Umbria. Perché - è emerso dalla
Commissione - non solo il digitale e la semplificazione sono due
facce della stessa medaglia, ma la trasformazione digitale e la
semplificazione condividono una natura trasversale che necessita
di misure sinergiche e complementari.
L'atto prevede la costituzione di una rete di collaborazione
permanente tra uffici, enti e personale delle Pa umbre e
costituirà il punto di partenza di un percorso operativo che
durerà anni e che vedrà la Regione impegnata nell'attuazione di
azioni che siano effettivamente in grado di garantire il
rilancio della competitività del sistema economico regionale e
il miglioramento della qualità dei servizi.
Prima del voto finale sull'atto, la Commissione ha accolto il
parere del Cal (Consiglio autonomie locali) che chiedeva un
coinvolgimento dei Comuni umbri e la previsione di una loro
rappresentanza al tavolo di concertazione.
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