"Circa la morosità relativa agli
alloggi di edilizia residenziale sociale, partiamo da una
analisi approfondita del fenomeno, facendo una distinzione netta
fra morosità incolpevole e colpevole. Ho già convocato un
incontro con i sindaci dei dieci Comuni con alta tensione
abitativa, in vista di quello con i sindacati degli inquilini.
Nessuno intende affrontare la non facile situazione con il
meccanismo degli sfratti. Occorre equilibrio ed equità, evitando
inutili strumentalizzazioni": è quanto afferma l'assessore
regionale alle Politiche della casa, Enrico Melasecche.
"Il fenomeno delle morosità, incolpevole e colpevole, è da
tempo all'attenzione di questo assessorato - sottolinea, in un
comunicato della Regione - in quanto, sorto da vari anni, ha
trovato dalla pandemia da Covid in poi una forte accentuazione
ed una estensione a macchia d'olio a causa di fattori
concomitanti quali l'aumento del costo della vita, in
particolare dell'elettricità e del costo per il riscaldamento,
la guerra, la crisi di molte aziende e la perdita di numerosi
posti di lavoro che ha messo in crisi migliaia di famiglie anche
in Umbria. La Giunta regionale - ricorda - ha già preso un primo
provvedimento nel 2021 con l'utilizzo di fondi regionali allora
disponibili per venire incontro proprio alle famiglie in
difficoltà assegnatarie di un alloggio popolare".
"Tuttavia la situazione va affrontata in modo decisivo -
evidenzia Melasecche - con una serie di provvedimenti che
riportino alla normalità un settore molto delicato in cui la
funzione dell'Ater è da salvaguardare proprio per i compiti che
sta svolgendo. L'Ater non può farsi carico oltremisura di oneri
sociali propri dell'assistenza, pena la messa in crisi del
proprio equilibrio di bilancio che deve continuare a garantire
la messa a disposizione di un numero sempre più elevato di
alloggi popolari a favore dei Comuni. Ad oggi sono oltre 292 gli
appartamenti già disponibili, 153 in fase di ristrutturazione
entro il 2023 e 180 ristrutturati entro metà 2026, in totale ben
625 appartamenti nel biennio di valenza del bando in corso".
"Dopo varie riunioni in cui abbiamo chiesto ad Ater di
analizzare il fenomeno e fornire alla Regione dati puntuali -
prosegue -, abbiamo convocato la settimana scorsa i dieci Comuni
con più alta tensione abitativa, in vista del confronto con i
sindacati a cui abbiamo fatto cenno del fenomeno da affrontare
fin dalla riunione dello scorso 7 agosto".
"Nessuno intende affrontare questa non facile situazione con
il meccanismo degli sfratti ma - afferma - nel pieno rispetto
della legge, occorre aprire un dialogo con le famiglie in
difficoltà per verificare le situazioni di disagio, definire
possibili rateazioni graduate nel tempo, predisporre bandi per
venire incontro alle situazioni di maggiore disagio ma al
contempo, marcare uno spartiacque fra morosità incolpevole da
eventuali casi di in cui l'affittuario, per evidenti ragioni di
reddito, di composizione familiare è perfettamente in grado di
pagare canoni fortemente calmierati ed i relativi oneri
condominiali, ma attualmente non provvede a causa della
confusione ingenerata dalla estensione del fenomeno".
"Come di recente abbiamo trovato con i sindacati degli
inquilini un'intesa che è andata incontro alle esigenze degli
affittuari più fragili, così sono convinto - dice l'assessore -
che con serietà e buona volontà riusciremo a far fronte a questo
fenomeno, comune in tutta Italia, adottando anche soluzioni che
altrove hanno conseguito obiettivi di giustizia, sensibilità
sociale ma anche di necessaria serietà".
"Chi può deve pagare sia il canone notevolmente calmierato
che le spese relative al riscaldamento/raffrescamento, energia
elettrica, acqua, condominio in generale. A tal fine - aggiunge
- avremo anche a breve riunioni con gli amministratori dei
condomini per un confronto costruttivo. Chi non può deve essere
aiutato dagli Enti preposti alla gestione del sociale".
"Alla prima riunione già convocata da giorni con i sindaci
seguirà immediatamente quella con i sindacati - conclude
l'assessore Melasecche - per individuare quale meccanismo porre
in essere per riportare alla normalità il settore dell'edilizia
residenziale sociale. Siamo convinti che la fase di confronto
inaugurata da qualche anno possa portare a risultati
soddisfacenti come giudicato pubblicamente dagli stessi
sindacati con i quali era stato stabilito di 'continuare il
lavoro avviato con monitoraggi periodici per valutare eventuali
azioni correttive, anche legate alla riduzione della morosità'".
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