Per la presidente della Regione
Donatella Tesei "se il Comune di Assisi non ritiene di sostenere
l'aeroporto di cui è socio, potrebbe anche vendere le quote che
sottoscrisse e uscire anche dalla società, scoprendo magari di
essersi sbagliato a scambiare una operazione industriale e
societaria con una di comunicazione". "Assicuro da parte mia che
Sviluppubria sarà ben contenta di riacquistarle queste quote e
aumentare ulteriormente la partecipazione che possa consentirci
di sviluppare questa infrastruttura che ha finalmente ha preso
il via e che non può assoluta ente fermarsi" ha aggiunto
intervenendo in Assemblea legislativa.
In particolare Tesei ha risposto a una interrogazione di
Michele Bettarelli, Pd,
che ha chiesto chiarimenti "in merito al mancato pagamento delle
quote da parte dei soci della Sase, in particolare del Comune di
Perugia, socio al 6,25 per cento e di quello di Assisi che
detiene una quota pari 4,8 per cento".
"All'esito del bilancio 2020 - ha detto Tesei -, che
ricordo registrava una perdita di circa un milione 600 mila euro
dopo anni di gestione non certo performante dell'aeroporto e
dopo il terribile anno del Covid, Sase era sul punto di portare
i libri in tribunale e con essa far cessare l'operatività di un
sistema di trasporto essenziale per l'Umbria e un formidabile
generatore di turismo e business per la nostra regione. Fu solo
il coraggio dell'attuale giunta regionale che consentì con un
intervento tramite Sviluppumbria (che ricapitalizzò per il 100
per 100 delle quote), a salvare il nostro aeroporto con un piano
di risanamento, rilancio e sviluppo, condiviso con i soci.
Questo prevedeva il sostegno dei soci volto, grazie ai loro
contributi, a farlo diventare quello che è oggi. Ci eravamo
posti un obiettivo di 500 mila passeggeri, di un bilancio
stabilmente in pareggio e di situazione finanziaria solida e
credo li abbiamo centrati completamente. Tutti questi risultati
il nostro aeroporto non li aveva mai raggiunti. Sviluppumbria
nel sottoscrivere il capitale del 100 per 100 delle quote
nell'operazione di salvataggio, era disposta anche a rimanere
unica azionista, sobbarcandosi il piano dopo la
ricapitalizzazione, pur auspicando naturalmente il
coinvolgimento di Camera di Commercio, dei Comuni di Assisi, di
Perugia e di Bastia Umbra nella ricapitalizzazione e nel piano
dio sviluppo. In quella fase vi fu chi, come la Camera di
Commercio, volle restare della partita, ma correttamente
valutando non solo l'onere della ricapitalizzazione ma anche
quello della successiva fase contributiva, diluendo la propria
quota fino al 10 per cento. Questo nella consapevolezza di tutti
che gli aerei non volano se non si sostengono, questa è una
verità evangelica di tutti gli aeroporti, specialmente di quelli
delle nostre dimensioni. Quindi fu una scelta dei soci quella di
sottoscrivere la ricapitalizzazione e di acquistare quote da
Sviluppumbria e presupponeva naturalmente oneri di
ricapitalizzazione e sostegno. Alla fine, oltre alla Camera di
Commercio, anche i Comuni di Perugia, Assisi e Bastia Umbra
sottoscrissero il capitale. Ad oggi la Regione e Sviluppumbria
ha sostenuto l'aeroporto in tutte le annualità del piano, lo
stesso dicasi per la Camera di Commercio e per il Comune di
Bastia Umbra. Assisi e Perugia, invece, ancora non hanno versato
le quote di competenza degli anni 2022, 2023. Nonostante questo
la gestione della Sase è stata così efficace che nonostante
siano mancati circa 1,1 milioni di euro di contributi di questi
due Comuni, l'aeroporto ha raggiunto l'obiettivo strategico di
volume passeggeri nella stabilità finanziaria. Certo, se
avessimo avuto questi contributi avremmo potuto dare luogo a più
collegamenti, alcuni strategici per la nostra regione.
Il sindaco Romizi ha sempre dichiarato di volere ottemperare a
questo impegno e mai ha fatto mancare la sua volontà politica e
il suo sostegno all'aeroporto. Prova ne è la comunicazione di
recente pervenuta da parte dell'assessore Bertinelli dove si
dettaglia che per il 2022 dichiarano di aver stanziato la somma
spettante di 315 mila euro allocata tra i residui passivi e non
spesa, mentre per il 2023 di voler accantonare la stessa somma e
per il 2024 di voler reperire e stanziare la stessa quota. Un
atteggiamento sicuramente costruttivo da parte del socio. Per
quanto invece attiene il Comune di Assisi che mi sono sempre
guardata bene dall'attaccare pubblicamente per rispetto
istituzionale, ho una lettera del sindaco Proietti che non ha
mai accantonato somme, non ha dichiarato di volerlo fare e mette
in dubbio di dover erogare la contribuzione all'aeroporto, non
sostenendo così di fatto l'aeroporto di cui il Comune di Assisi
è socio, che di San Francesco porta il nome, la cui stazione è
collegata stabilmente con navetta pagata dalla Regione e
beneficia principalmente in termini di flussi turistici e di
tassa di soggiorno. Il flusso positivo generato dall'aeroporto
sicuramente contribuisce a degli introiti importanti che
potrebbero ben giustificare l'erogazione della quota di
sostegno.
La Regione è disponibile ad andare fino in fondo con ogni mezzo
a disposizione per non privare questa strategica struttura
regionale del supporto dovuto da tutti i soci, che consenta ai
cittadini umbri di avere una regione sempre più florida e
superare l'isolamento che purtroppo ha caratterizzato sempre la
nostra regione".
Per Tesei gli atteggiamenti, le intenzioni, "gli atti dei
Comuni di Perugia e Assisi sono sicuramente diversi tra di loro,
sia per le risorse accantonate dall'uno e non dall'altro, per
scelta politica dei vertici e anche dal punto di vista di chiaro
indirizzo politico". "Perché - ha aggiunto - il sostenere una
infrastruttura reputata ormai da tutti di straordinaria
importanza credo che sia l'obiettivo che tutti dovrebbero avere
per partecipare effettivamente al rilancio di questa regione che
era assolutamente ferma al 2019".
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