L'Umbria è il fanalino di coda
nazionale per il tempo pieno nelle scuole primarie. Secondo i
dati del ministero dell'Istruzione e del Merito, nell'anno
scolastico 2025/2026 solo il 39% degli istituti umbri offrirà il
tempo pieno, un dato ben al di sotto della media nazionale del
51,2% e distante dai livelli di regioni come il Lazio (70,8%),
l'Emilia-Romagna (65,1%) e il Piemonte (64,1%). Anche la
Basilicata e le Marche superano ampiamente questa soglia,
lasciando l'Umbria in ultima posizione. Per colmare il divario,
la Regione ha avviato tavoli di lavoro con dirigenti scolastici,
Comuni e sindacati, puntando ad ampliare l'offerta e a rendere
il servizio realmente accessibile.
"Stiamo intervenendo per portare l'Umbria al livello delle
migliori regioni", spiega in una nota dell'ente l'assessore
regionale all'Istruzione, Fabio Barcaioli.
"Le difficoltà non mancano - osserva - ma la macchina è in
moto. Abbiamo già avviato tavoli operativi con le zone sociali
per mappare le necessità reali e individuare le aree prioritarie
di intervento. Stiamo lavorando con i Comuni per reperire fondi
e rendere il servizio sostenibile ovunque, anche nei piccoli
centri. Il tempo pieno non può essere un lusso per pochi, deve
diventare una scelta accessibile per tutti". Il tempo stringe,
ma la direzione è chiara: "Non possiamo aspettare oltre -
conclude l'assessore. Stiamo lavorando affinché, entro il 2026,
il tempo pieno in Umbria non sia più un'eccezione, ma una
possibilità concreta per chi lo sceglie".
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