Con l'avvio del programma
IrideLab, la Regione Umbria "entra concretamente - come spiega
una nota dell'ente - nella nuova stagione della pubblica
amministrazione digitale, puntando su competenze avanzate, dati
satellitari e innovazione per affrontare in modo efficace sfide
cruciali come il cambiamento climatico, la pianificazione urbana
sostenibile, la gestione dei rischi ambientali e il governo del
territorio". È in questo quadro che oggi venerdì 9 maggio, si è
svolta a Perugia, nella sede regionale del Broletto, la prima
giornata formativa rivolta anche ai dipendenti regionali,
nell'ambito di un'iniziativa strategica del programma europeo
Iride, promosso da Agenzia spaziale italiana ed Agenzia spaziale
europea.
L'evento, a cui ha preso parte il vicepresidente della
Regione Umbria con delega all'Innovazione digitale, Tommaso
Bori, segna l'inizio di un percorso innovativo volto a preparare
la pubblica amministrazione regionale all'uso consapevole e
avanzato dei dati satellitari di Osservazione della terra (Eo).
Nel corso della mattinata si sono alternati gli interventi di
rappresentanti istituzionali e tecnici: il direttore regionale
del governo del territorio Gianluca Paggi ha portato i saluti
istituzionali; Simona Zoffoli, responsabile dell'Unità Earth
Science and Applications di Asi, ha approfondito il ruolo
dell'Agenzia all'interno del programma; Marco Casucci, per Esa,
ha illustrato la struttura del progetto Iride; mentre Marcello
Maranesi e Chiara Clementini, rispettivamente ceo e cpo di
Gmatics, hanno presentato le potenzialità applicative di
IRIDELab per la pubblica amministrazione.
Nel suo intervento di apertura l'assessore Bori ha affermato:
"Vorrei innanzitutto ringraziare i nostri uffici, troppo spesso
non si sottolinea abbastanza quanto, nell'immaginario collettivo
del dipendente pubblico, non rientri l'enorme e prezioso lavoro
che viene svolto quotidianamente, soprattutto nel campo della
formazione. Credo fermamente che ci stiamo dirigendo verso un
mondo in cui i dati e il digitale rappresenteranno una risorsa
sempre più centrale. Stiamo vivendo e vedendo come molti degli
scontri attuali si stiano spostando sul piano immateriale e
digitale, anche se, va detto, le infrastrutture materiali
restano fondamentali. Per questo dobbiamo prepararci - ha
proseguito l'assessore - e dimostrare capacità non solo sul
fronte della sicurezza, ma anche cogliere le opportunità offerte
da strumenti innovativi come Iride, la costellazione satellitare
europea, che garantisce un accesso autonomo a una risorsa
strategica di enorme valore".
"In passato, il controllo dei mari e degli stretti
determinava le sorti degli imperi. Oggi, sul piano geopolitico,
diventa sempre più centrale il controllo del cielo - ha
sottolineato Bori - dello spazio e, soprattutto, del flusso e
della gestione dei dati. Come Regione abbiamo cercato di dare un
segnale forte, mettendo il digitale al centro delle nostre
azioni. Vogliamo costruire una trasversalità tra tutte le
direzioni regionali, e proprio per questo è importante che
questo momento venga condiviso con tutti i dipendenti. È
fondamentale cogliere l'opportunità formativa offerta dal deep
training di IrideLab, ma anche, e forse prima di tutto,
promuovere quella che chiamo powerness, ovvero la
consapevolezza, tanto del decisore politico quanto del
funzionario o dirigente pubblico, rispetto a questa
progettualità innovativa. Sono molto felice di essere qui oggi,
seguirò i lavori fino alla fine - ha concluso l'Assessore - e
voglio ringraziarvi sinceramente per il vostro impegno, per la
partecipazione e per questo bellissimo progetto che vede una
virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, al servizio di
obiettivi comuni e strategici".
A portare il punto di vista tecnico e operativo è stato
Francesco Longo, responsabile dell'unità "Osservazione della
Terra ed Operazioni" dell'Agenzia spaziale italiana, che ha
illustrato l'evoluzione della tecnologia radar e il potenziale
delle immagini satellitari anche in condizioni critiche: "Il
radar, essendo un sistema attivo, integra sia la sorgente di
illuminazione sia la capacità di acquisire il segnale riflesso.
Questo gli consente di operare indipendentemente dalle
condizioni di luce - quindi sia di giorno che di notte - e,
soprattutto, anche in presenza di copertura nuvolosa.
Tradizionalmente, l'Italia ha investito meno nella tecnologia
radar a sintesi di apertura, prediligendo l'osservazione ottica.
Tuttavia, entrambe le componenti presentano vantaggi specifici e
complementari".
La giornata ha dato ufficialmente avvio alla formazione
IrideLab, articolata in tre livelli - Awareness, Light Training
e Deep training - che coinvolgeranno decision-maker, funzionari
e tecnici con approcci differenziati: dalla sensibilizzazione
strategica, fino all'uso operativo di software avanzati come
Qgis, Snap e strumenti di intelligenza artificiale per l'analisi
geospaziale.
Gli ambiti di applicazione sono molteplici: pianificazione
urbana intelligente, gestione del rischio idrogeologico,
monitoraggio dell'inquinamento e della deforestazione, gestione
agricola sostenibile, oltre al supporto alle strategie regionali
di adattamento climatico. Il progetto punta a colmare il divario
tra le potenzialità offerte dalle infrastrutture spaziali
europee e il loro effettivo utilizzo da parte delle pubbliche
amministrazioni locali, aprendo un nuovo fronte di governance
territoriale basata sui dati.
La Regione Umbria, con questo investimento formativo, "si
posiziona tra i primi enti regionali - sottolinea ancora la nota
- a riconoscere il valore strategico dell'integrazione tra dati
satellitari e politiche pubbliche. A testimoniare la portata
nazionale dell'iniziativa, si segnala la partecipazione al
progetto IrideLab di numerosi enti pubblici. Tra le Regioni
figurano Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche,
Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto. Tra i Comuni
partecipano Roma, Milano, Bollate, Bari e San Giuliano Terme,
insieme alla Città Metropolitana di Milano. Partecipa infine
anche l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino
settentrionale.
Un'alleanza istituzionale ampia e convinta, che ribadisce quanto
il futuro della pubblica amministrazione - efficiente,
resiliente, digitale - sia sempre più legato alla capacità di
osservare, comprendere e governare la realtà anche attraverso lo
sguardo avanzato della tecnologia spaziale".
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