Rilancia "con forza" l'impegno
della Regione Umbria sul fronte dei diritti e della tutela delle
persone più fragili con la campagna "Umbria contro ogni forma di
violenza" il Piano socio-sanitario regionale 2025-2030 del quale
la Regione ha avviato la costruzione.
Questa linea strategica - spiega la Regione - integra
azioni concrete contro la violenza di genere, il bullismo, le
discriminazioni, l'abuso su minori, gli episodi di violenza
verso operatori sanitari e ogni altra forma di prevaricazione.
"Non può esserci salute senza sicurezza e rispetto per la
dignità delle persone" sottolinea la presidente Stefania
Proietti. "Il nostro Piano - aggiunge - pone al centro la tutela
dei più deboli, promuovendo una sanità inclusiva che non tollera
nessuna forma di violenza, dentro e fuori le strutture
sanitarie. Questa battaglia culturale è parte integrante del
nostro impegno per una Regione più giusta e coesa".
Nel Piano "fondamentale è il coinvolgimento di tutti le
parti sociali, delle istituzioni, degli ordini professionali,
del terzo settore e delle associazioni dei cittadini". Questo
accadrà - spiega sempre la Regione - attraverso la costituzione
di tavoli tecnici, ma anche una serie di eventi di presentazione
dedicati ai diversi ambiti del Piano, dalla partecipazione sulla
riforma della disabilità e della governance regionale con il
tavolo di coordinamento disabilità, avvenuti nei mesi scorsi,
passando per la rete territoriale, alla rete oncologica, la rete
della riabilitazione, quella della salute mentale e la
piattaforma di chirurgia, quindi la presentazione del modello
del Dipartimento di prevenzione in ottica One Health, della
telemedicina, dell'ecosistema digitale e del fascicolo sanitario
2.0.
Un ulteriore elemento di innovazione del Piano viene
considerata anche la sua nuova identità visiva e comunicativa,
costruita attorno al nuovo brand regionale "Umbria In Salute",
definito "simbolo di un cambiamento culturale che accompagnerà
tutte le politiche sociosanitarie regionali come elemento
distintivo di riconoscibilità e un sistema sanitario unico e
coordinato, valorizzandone l'identità e l'appartenenza
collettiva".
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