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Malattie reumatiche autoimmuni, Open day

Malattie reumatiche autoimmuni, Open day

L'11 maggio servizi gratuiti per prevenzione, diagnosi e cura

PERUGIA, 10 maggio 2018, 15:45

Redazione ANSA

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L'Azienda ospedaliera di Perugia in collaborazione con Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Festa della mamma, promuove un "(H)Open day" dedicato alle malattie reumatiche autoimmuni. Il personale della struttura di Reumatologia diretta dal professor Roberto Gerli offrirà consulenze e informazioni alle donne nella giornata dell'11 maggio in uno spazio adiacente al Cup del S.Maria della Misericordia.
    Le malattie reumatiche, che nella maggior parte dei casi sono di origine autoimmune, causano disturbi a carico dell'apparato locomotore ed in generale dei tessuti connettivi dell'organismo.
    Rappresentano un gruppo estremamente eterogeneo di malattie - spiega una nota dell'ufficio stampa dell'ospedale - e si presentano con espressione e gravità differenti, colpendo oltre 3,5 milioni di donne italiane. Inoltre, spesso esordiscono in età giovane impattando sulla qualità della vita, sulla salute riproduttiva e sulla pianificazione familiare.
    Obiettivo della giornata sarà promuovere la consapevolezza e la corretta informazione così come la prevenzione, la diagnosi e l'accesso ai percorsi specialistici diagnostico-terapeutici dedicati alle malattie reumatiche autoimmuni. In occasione dell'(H)Open day sarà distribuita negli ospedali coi Bollini rosa la brochure informativa "Malattie reumatiche autoimmuni-Dalla pianificazione familiare alla genitorialità" anche scaricabile gratuitamente dal sito di Onda (www.ondaosservatorio.it). La brochure si propone di dare alle donne le informazioni necessarie per affrontare con maggior serenità e consapevolezza le decisioni che riguardano la fertilità e il desiderio di maternità. I servizi offerti dagli ospedali saranno consultabili a partire dal 24 aprile sul sito www.bollinirosa.it dove sarà possibile visualizzare l'elenco dei centri aderenti con indicazioni su orari e modalità di prenotazione.
    L'(H)Open day è promosso da Onda con il patrocinio di Istituto superiore di sanità, Società italiana di reumatologia, Associazione nazionale malati reumatici onlus e Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare, ed è reso possibile anche grazie al contributo di Ucb Pharma.
    "Le malattie reumatiche autoimmuni sono patologie tipicamente femminili e che spesso si manifestano tra i 15 e 45 anni, dunque nel periodo più florido e produttivo, condizionando la qualità di vita delle donne", spiega, nella nota, Francesca Merzagora, presidente Onda. "Abbiamo quindi deciso di realizzare un progetto dedicato con un'attenzione particolare alla salute riproduttiva e alla pianificazione familiare, tematiche complesse e molto sentite dalle giovani donne con malattia reumatica. A seguito dell'Open day, ad ottobre, in occasione della Giornata mondiale delle malattie reumatiche, organizzeremo un evento live in streaming su Facebook dando la possibilità alle utenti di rivolgere le domande nel corso della diretta allo specialista intervistato. Da ultimo, in occasione del prossimo Congresso nazionale della Società italiana di reumatologia (Sir) a novembre, sarà attribuito un premio a una giovane ricercatrice che si distinguerà per la miglior presentazione in tema di 'Malattie reumatiche e differenze di genere': la ricerca scientifica in questo ambito sta evidenziando delle differenze molto rilevanti tra i due generi che ne condizionano, nel segno di una medicina sempre più personalizzata, l'approccio clinico-diagnostico e terapeutico". "Circa 5 milioni sono i pazienti con malattie reumatiche nel nostro paese e, di questi, circa il 70% sono donne", afferma Angela Tincani, direttore U.O.
    Reumatologia e Immunologia clinica, Asst-Spedali Civili di Brescia. "Riconoscere questa realtà - spiega - propone diversi temi di riflessione che per la Società italiana di reumatologia hanno condizionato la nascita di un gruppo di studio dedicato.
    Da un lato infatti stimola a cercare nelle differenze di genere le ragioni di questa disparità di prevalenza. In questo senso molto si sta muovendo nella ricerca per individuare i meccanismi che causano la patologia con lo scopo finale di personalizzare le cure alla persona, uomo o donna, nel suo insieme. Dall'altro lato la grande prevalenza del sesso femminile nella popolazione dei pazienti con malattie reumatiche pone gli operatori sanitari davanti alla necessità di curare moltissime donne rispettando tutte le necessità legate al genere".
    "I trattamenti efficaci oggi disponibili - continua Angela Tincani nella nota - pur non portando a guarigione, permettono fortunatamente una buona qualità di vita. Di qui l'attenzione al rispetto della 'salute della donna' nelle pazienti con malattie reumatiche autoimmuni. Questo significa che se la malattia esordisce in età fertile, il medico deve offrire alla donna la possibilità di programmare la sua vita familiare e, nel limite del possibile, indirizzare le cure nel rispetto della fertilità". "Naturalmente - spiega ancora - il problema non si esaurisce con l'età riproduttiva, anche la menopausa delle pazienti con malattie reumatiche, con le varie comorbilità connesse, è un periodo delicato da monitorare con attenzione".
   
   

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