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Aumentano interventi protesi ginocchio

Aumentano interventi protesi ginocchio

Se ne è parlato in meeting a Perugia con 60 professionisti

PERUGIA, 11 ottobre 2019, 11:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ogni anno In Italia vengono eseguite circa 50 mila artroprotesi di ginocchio, interventi costantemente in crescita per l'allungamento della vita, e anche in Umbria il numero e in aumento. Tra centri di sanità pubblica e privata e si è attestato su circa 2 mila annui. I professionisti del settore hanno fatto il punto della situazione, in un incontro all'ospedale di Perugia, evidenziando il "sempre più massiccio" ingresso della tecnologia in sala operatoria.
    "Le crescenti aspettative del paziente affetto da artrosi, inducono i professionisti ad incontri sempre più frequenti per un necessario scambio di esperienze, con il confronto tra le diverse tecniche", ha sottolineato il prof. Pierluigi Antinolfi della struttura complessa di Ortopedia e traumatologia del Santa Maria della Misericordia, promotore scientifico del meeting che sì è svolto presso l'aula Rita Levi-Montalcini del Creo. Al convegno hanno partecipato 60 professionisti che operano prevalentemente in Umbria.
    Tra i partecipanti - riferisce il Santa Maria della Misericordia - anche il prof. Giuliano Cerulli, precursore di tecniche chirurgiche per il ginocchio, fondatore della scuola perugina famosa anche all'estero, che ha aperto i lavori con una lezione magistrale.
    "La chirurgia robotica - ha spiegato ancora il prof.
    Antinolfi - è una realtà imprescindibile, applicabile oggi anche nell'apparato muscolo scheletrico".
    Durante il dibattito successivo alle diverse relazioni, sono stati esaminati punti di forza e le criticità delle tecniche a disposizione, affrontando anche il tema della sostenibilità della spesa. I costi della tecnologia - è stato detto - sono elevati e le apparecchiature sono sottoposte ad usura con necessità di una costante manutenzione.
    Il convegno ha anche evidenziato come la chirurgia robotica offra al professionista un'assistenza continua. "Dietro l'angolo c'è una chirurgia sempre più di precisione - ha sostenuto il professor Auro Caraffa, presidente del convegno e direttore dell'ortopedia all'ospedale di Perugia. "La tecnologia di cui disponiamo - ha aggiunto - ha come finalità principale quella di accorciare la fase della riabilitazione, con un abbattimento di costi diretti ed indiretti".
    Una sessione del convegno è stata anche dedicata alla necessità del medico di fronteggiare le aspettative delle aziende, interessata a proporre costantemente modelli di tecnologia sempre più avanzata. "Fare una selezione delle priorità e superare le resistenze al cambiamento: il compito del medico non inizia e finisce in sala operatoria" ha detto ancora il prof. Antinolfi. "Negli ultimi anni - ha aggiunto - abbiamo praticato una chirurgia sempre meno invasiva, ma il sogno resta quello di poter dimettere il paziente già poche ore dopo l'intervento chirurgico".
    Nel meeting si è parlato anche di alta tecnologia e percorsi assistenziali più snelli. E' stato evidenziato in particolare come il medico abbia anche l'obbligo di vigilare perché entrambi gli aspetti che possono indurre i pazienti a rivolgersi a centri fuori regione.
   

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