Gara di solidarietà all'ospedale
Parini di Aosta per assistere una famiglia ucraina - una madre
con due bambini di cinque e dieci anni - dopo che ieri sera il
più piccolo ha accusato una sospetta appendicite ed è stato
portato al pronto soccorso.
"In questo momento ci siamo sentiti in dovere di accogliere
la famiglia intera. Già la prima sera le infermiere si sono
autotassate per portare del cibo e ora ci siamo organizzati per
dare loro l'assistenza fintanto che saranno qui", spiega il
dottor Paolo Millo, primario della struttura complessa di
Chirurgia.
Dopo l'invasione russa i tre hanno raggiunto la Valle
d'Aosta, dove si trovano alcuni loro amici.
"Abbiamo una serie di camere chiuse per la mancanza di
personale e ne abbiamo approfittato per mettere la famiglia
insieme. Per legge il bambino minore non può stare da solo in
ospedale. Normalmente la mamma lo accompagna sempre. L'eccezione
è stata fatta per l'altro fratello, dove poteva lasciarlo dopo
il viaggio che hanno fatto?", aggiunge Millo.
La donna parla solo ucraino - "abbiamo usato google
translator ed è intervenuta anche un'infermiera sua
connazionale" - mentre il bambino più grande conosce anche
l'inglese.
"E' stato molto toccante - spiega il primario - questa
mattina vedere personale chirurgico, infermieristico, medici,
che hanno portato indumenti e generi di prima necessità.
Qualcuno è andato a comprare una giacca a vento al ragazzo più
grande. Si è aperto questo canale di solidarietà spontanea che è
bellissimo".
Le condizioni del piccolo non preoccupano. "Lui sta meglio,
ora faremo gli esami e nei prossimi giorni valuteremo se
trasferirlo in pediatria o farlo tornare a casa".
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