"Il disegno c'è tutto, a partire dalle proposte profetiche che la cabina di regia aveva avanzato nel 2020 e questo è il momento in cui il disegno deve essere realizzato: per farlo ci vuole grande autorevolezza". A dirlo è l'ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel 2020 chiamato dall'allora esecutivo regionale a far parte della cabina tecnica di regia per stilare un "Piano di proposte operative per la gestione sanitaria regionale".
Le proposte del 2020, "erano lungimiranti" e l'evoluzione del tema a livello nazionale fino ai progetti del Pnrr "sviluppano quanto avevamo già ipotizzato per la Valle d'Aosta all'epoca" come "il cardine che avevamo individuato, le Unità complesse di assistenza primarie che ora si chiamano Case di comunità", prosegue Balduzzi.
"A questo punto - aggiunge l'ex ministro - la Regione sta governando questo processo o sta arrancando? Lascio aperta la risposta. Per governare questo processo occorre un patto di azione autorevole nei confronti del medici di famiglia, degli specialisti ambulatoriali, nel mondo degli infermieri che popoleranno le Case di comunità". Per Balduzzi occorre anche "che la Valle d'Aosta esiga che tutte le forze entrino nella rete sanitaria" e non "lasciare che ognuno suoni il proprio spartito, deve essere una sinfonia". Balduzzi si riferisce anche al privato, "mondi che devono essere integrati nella rete sanitaria, perché abbiamo bravissimi professionisti pochissimo integrati, è questo il problema di fondo".
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