"Un anno fa circa concludevo la
relazione ai disegni di legge al bilancio previsionale dicendo:
'Il prossimo triennio ci porterà a vivere nella stagione dei
bilanci sempre più corti e sempre più dipendenti da fonti
terze'. Quanto si può oggi analizzare nei documenti in esame non
fa che confermare questa tendenza alla quale siamo ormai sempre
più condannati. Un andamento previsionale delle entrate (e
quindi di conseguenza della spesa pubblica) che porta il
'governante' di turno a limitare nel concreto la propria visione
programmatoria ai soli prossimi mesi piuttosto che a poter
pianificare con maggior certezza i successivi del triennio di
riferimento". Lo ha detto il consigliere Stefano Aggravi
(Rassemblement valdotain) intervenendo in aula in qualità di
relatore di minoranza sulle leggi di bilancio.
"Dobbiamo essere consapevoli del fatto - ha aggiunto - che le
risorse e le opportunità del passato non esistono più. Tuttavia,
proprio per questo, è essenziale cambiare approccio e strumenti,
affrontando con coraggio e responsabilità le criticità del
presente. Se continueremo a ragionare con logiche superate,
rischieremo di trovarci di fronte a problemi fuori controllo,
senza possibilità di mitigazione, neanche di soluzione e quindi
resteremo ancorati alla gestione del corrente, alla visione
corta dei prossimi mesi".
Aggravi ha poi parlato della "riforma del comparto pubblico",
che "incide su un aspetto cruciale della spesa regionale, sia in
termini di costi correnti per il mantenimento del sistema, sia
in relazione all'efficienza complessiva della gestione
finanziaria", dei rinnovi contrattuali (nel triennio il costo
complessivo si tradurrà in un incremento del 15%", della riforma
degli enti locali ("Avevamo un
anno intero per discuterne, valutarla e, magari, adottare scelte
coraggiose. Invece,
ha prevalso il consolidato atteggiamento di 'appeasement', per
cui si cambierà
forse qualcosa, ma senza intervenire davvero in profondità").
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