Già nel 2022, due anni prima di essere uccisa, Auriane Nathalie Laisné si lamentava con Sohaib Teima del suo "comportamento violento", contestandogli "la possibilità che sarebbe stato in grado di ammazzarla". E' quanto emerge in una chat in lingua inglese rinvenuta sul computer del ventiduenne di Fermo, accusato dell'omicidio della sua compagna di Lione (Francia), un anno più grande di lui, trovata morta il 5 aprile 2024 in una chiesetta diroccata di La Salle (Aosta). Lo ha riferito in aula il militare del Nucleo investigativo dei carabinieri di Aosta che si è occupato delle analisi sui dispositivi informatici dell'imputato e che è stato chiamato a testimoniare nella prima udienza del processo in Corte d'assise per omicidio premeditato e occultamento di cadavere.

"Apprezziamo l'ottimo lavoro dei carabinieri" e "abbiamo totale fiducia nella giustizia italiana", ha detto ai cronisti, fuori dal tribunale di Aosta, Agnès, madre di Auriane.
Il delitto, secondo la procura di Aosta, risale al 26-27 marzo. I due erano arrivati in Valle d'Aosta in bus il 25 marzo attraverso il traforo del Monte Bianco. Dopo una notte passata a Valgrisenche, erano andati a La Salle. Da lì Teima era poi rientrato in Francia, passando però da Torino. Era poi stato arrestato nella zona di Lione il 10 aprile.
Teima - ricostruiscono i carabinieri - scriveva nei suoi appunti che la propria compagna era dedita alla prostituzione e che spacciava stupefacenti. Nascosto all’interno del suo computer, è stato trovato un telefonino che - hanno ricostruito gli investigatori - sarebbe stato usato senza sim per segnalare al 112 la presenza di cocaina nella valigia di Auriane alla polizia di frontiera dell’aeroporto di Fiumicino, dove la giovane era transitata il primo marzo 2024. L’obiettivo - per gli inquirenti - era di farla arrestare. Auriane aveva denunciato il furto di due sue utenze e sospettava che qualcuno avesse hackerato il proprio telefono. Sul computer di Teima i carabinieri hanno individuato rimandi all’uso di un sistema di monitoraggio di smartphone, usato dalla fine gennaio al 20 febbraio 2024. Ma anche un programma per poter mascherare il proprio indirizzo ip, una prescrizione di Xanax modificata in modo da poter ottenere nuovamente il farmaco, accessi all’account di posta elettronica di Auriane, ricerche su come fingere telefonate da un’altra utenza, la copia integrale della memoria di uno smartphone simile a quello della ragazza.

In una scheda di memoria micro-sd sono stati inoltre trovati video a sfondo sessuale della coppia. Su un biglietto recuperato accanto al cadavere c’era scritto l’indirizzo Instagram di un ragazzo cileno, che è poi risultato del tutto estraneo al delitto. L’avvocata Lucia Lupi, che assiste l’imputato con il collega Luca Tommaso Calabrò, parla di “processo indiziario” e riferisce che Teima continua a professarsi innocente. L'imputato ha rilasciato in aula spontanee dichiarazioni in merito ai codici che aveva fornito per lo sblocco dei suoi iPhone (“Per me i codici sono corretti”), ipotizzando che potrebbe essere necessario invertire qualche cifra per ottenere quelli esatti. Il prossimo 21 maggio è in calendario il conferimento dell’incarico ai periti che dovranno trascrivere una serie di intercettazioni telefoniche ed estrarre i dati dai due iPhone bloccati di Teima e anche dallo smartphone con sistema Android trovato all’interno del suo computer. Sono state fissate anche altre udienze: 27 maggio, 18 giugno, 23 luglio, 16 e 17 settembre.
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