"Nel Manifesto di Ventotene era
chiaro l'obiettivo di liberare l'Europa dalle guerre e, per
farlo, ci sono voluti i movimenti di Resistenza che in tutto il
continente hanno combattuto il nazifascismo e liberato i Paesi
europei. Mai come in questo particolare momento storico o si fa
veramente l'Europa o si muore. È importante che emerga la voglia
di riconoscersi come cittadini europei, appartenenti a un'entità
più grande dei rispettivi Stati nazionali". Lo ha dichiarato la
capogruppo di Progetto civico progressista, Erika Guichardaz,
intervendo in aula nel dibatto della sessione europea e
internazionale.
"Da autonomista sono lontanissima dai sovranismi che promuovono
la centralità dello stato-nazione - ha proseguito - e l'Ue
rappresenta invece il desiderio di ritrovarsi insieme per
costruire un progetto di comunità, unita da valori comuni. Serve
però un'Europa più forte e mai subalterna a nessuno, un'Europa
di pace e di dialogo che sia libera, unita, capace di agire e di
parlare con una voce comune sul piano internazionale. La guerra
come strumento di risoluzione delle controversie internazionali,
il riarmo, l'aumento delle disuguaglianze economiche e di
genere, il respingimento dei migranti sono mali da superare. In
quest'ottica l'Ue deve diventare una vera federazione proprio
come avevano pensato i realizzatori del Manifesto di Ventotene
per costruire un mondo che superi le divisioni e l'Unione è
l'esempio, seppure incompiuto, di come si possono superare gli
egoismi nazionali".
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