Sono un milione i bambini orfani in Siria dopo otto anni di conflitto. E' questo uno dei dati più drammatici portati all'attenzione di diversi rappresentanti diplomatici durante la presentazione all'ambasciata polacca presso la Santa Sede della campagna di solidarietà "Candele per la Pace in Siria" promossa dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre e rilanciata ieri anche dallo stesso Papa Francesco con l'accensione simbolica di un cero al termine dell'Angelus.
"I bambini e le donne - spiega a margine dell'evento il nunzio in Siria, il cardinale Mario Zenari - sono le prime vittime di questo conflitto. Subito dopo Natale celebreremo la festa della strage degli innocenti che abbiamo visto in questi otto anni".
"L'attenzione internazionale sulla Siria - osserva quindi - è un po' calata, in alcune regioni grazie a Dio non cadono più le bombe o i mortai però c'è una bomba terribile che colpisce più del 70% della popolazione, la bomba della povertà. Questa è la bomba peggiore".
"Il Papa ha fatto molti interventi - ricorda il nunzio -.
Ricordiamo il 7 settembre 2013 il grande appello che ha riscosso molto successo in un momento molto delicato. Il tema della Siria è in agenda ogni volta che incontra capi di stato. E ci sono poi gli aiuti umanitari: la Chiesa cattolica di tutto il mondo ha investito in Medio oriente l'anno scorso 286 milioni di dollari, di cui 107 milioni in Siria. Progetti, aiuti alimentari, educazione, sanità. Siamo non solo impegnati a pregare, a utilizzare tutti i canali, capi di stato, Onu, ma anche nel dare aiuto concreto".
La situazione del conflitto rimane drammatica. "Sono presenti in Siria - spiega Zenari - una ventina di nazioni con armi e personale militare. Di questa ventina, cinque sono gli eserciti più potenti del mondo e li potete individuare subito. Bisogna sempre sperare però la guerra non è terminata e la soluzione politica credo che si sia allontanata".
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