Il Covid è arrivato nel monastero in
Marocco dove si è trasferito il vescovo emerito di Ascoli
Piceno, monsignor Giovanni D'Ercole. "L'inizio dell'Avvento ha
visto la comunità del monastero invasa dal covid19. Il Priore e
altri due monaci sono dovuti andare in ospedale a Rabat e penso
rientrano qui alla fine di questa settimana. Un altro monaco ed
il sottoscritto siamo stati curati in monastero e proprio oggi
finisce per noi la quarantena. Solo un monaco, il più giovane,
ha evitato il coronavirus e si è potuto così occupare di tutti
noi", racconta lo stesso D'Ercole su Faceboook.
"Purtroppo la comunità di cinque suore francescane
missionarie di Maria che vive vicino al monastero ha pagato
invece un alto prezzo al covid19 con la morte di ben due suore
nel giro di questi giorni", aggiunge. "Un Avvento quindi segnato
dalla fatica della sofferenza ma anche dalla speranza
alimentata dalla preghiera che nel monastero non è mai stata
interrotta anche quando si è rimasti in due o tre".
D'Ercole coglie l'occasione anche per una riflessione sul
Natale che sarà vissuto in Italia: "Mi sembra che il covid19
continui a creare disagi e preoccupazione. Un Natale pertanto
con restrizioni e incertezze. Tutto però è grazia se lo si vive
come dono. Qui in monastero non ci sono luminarie, festoni e
segni natalizi. Non c'è nessun accenno al Natale festaiolo.
Estrema semplicità e povertà come vuole la vita dei trappisti".
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