"Roma deve spalancare
le braccia a chi arriva. Non ha senso parlare di overtourism.
Roma da quando esiste è stata sempre 'patria communis', è una
città che è stata sempre aperta a tutti e non ha escluso
nessuno. Pensare che Roma riduca le presenze significherebbe
infliggerle una ferita che non le appartiene". Lo dice mons.
Rino Fisichella, delegato del Papa per il Giubileo, in una
intervista a InTerris, alla vigilia dell'apertura della Porta
Santa. Per quanto riguarda le provenienze dei pellegrini che
affolleranno Roma, fa sapere: "Abbiamo un elenco con proiezioni
riguardanti i Paesi di provenienza dei pellegrini. Ad esempio,
dagli Stati Uniti potrebbero arrivare circa 2 milioni e mezzo di
persone, mentre dalla Germania ne sono attese 800 mila. Per il
Giubileo dei Giovani c'è un fermento tale da farci stimare la
partecipazione di oltre un milione di giovani provenienti da
tutto il mondo. Anche il Giubileo degli Adolescenti sarà un
grande evento". "Anche la mascotte Luce - rivendica quindi il
presule - sta ottenendo un successo straordinario in tutto il
mondo. Subito dopo la presentazione, è nato un impulso globale
di grande simpatia nei confronti di questa mascotte. Dopotutto,
è un mezzo efficace per dialogare con le nuove generazioni.
Anche molte persone adulte mostrano interesse e vogliono
acquistare la mascotte, ma resta soprattutto un linguaggio
pensato per i giovani, un modo innovativo di entrare in contatto
con loro. Il Giubileo è cultura. In quanto il Giubileo è un
evento spirituale e lo spirito ha bisogno di cultura". "La
contemplazione della bellezza - ha anche osservato - suscita
stupore e meraviglia, laddove c'è bellezza si vive meglio. La
bellezza è fonte d'amore. Emerge la volontà di trasmettere alle
generazioni che verranno dopo, quella bellezza intuitiva, quella
fede che sono state percepite in un determinato periodo. Nella
Chiesa c'è posto per tutti, tutti, tutti".
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