Sei film in concorso a Venezia sono
tanti, ma nessuna autarchia come ha ricordato a luglio il
direttore artistico Alberto Barbera alla conferenza stampa di
presentazione dell'80/ma edizione (30 agosto - 9 settembre),
casomai merito e anche l'ambizione di mettere in campo
produzioni importanti capaci di sfidare alla pari quelle
internazionali. Insomma una sorta di orgoglio italiano: "Due
esempi su tutti dal punto di vista produttivo, il film di
Costanzo Finalmente l'alba - ha sottolineato il direttore della
Mostra del cinema - ha un budget di 28 milioni di euro e
Comandante di De Angelis tra i 16 e i 17 mln".
Questi i sei film italiani in gara partendo dal più costoso,
ovvero Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, un'opera che
guarda alla Roma-Hollywood degli anni Cinquanta.
C'è poi il film d'apertura, Comandante di Edoardo De Angelis,
ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale con Pierfrancesco
Favino nei panni dell'eroe di guerra Salvatore Todaro,
comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Altro
film è Io Capitano di Matteo Garrone, sul tema dell'emigrazione,
sull'odissea di due ragazzi partiti dal Senegal per approdare in
Europa.
Anche in Lubo di Giorgio Diritti, c'è un'anima politica con la
storia di un giovane jenisch (Franz Rogowski), ovvero un nomade
e artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell'esercito
elvetico a difendere i confini nazionali.
Tra i film più costosi anche Adagio di Stefano Sollima, una
storia di vendetta e redenzione con protagonista Manuel, ragazzo
di sedici anni che cerca di godersi la vita mentre si prende
cura dell'anziano padre (Toni Servillo). Nel cast anche degli
irriconoscibili Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini e Valerio
Mastandrea.
Enea di Pietro Castellitto è la storia di una ricca famiglia
borghese sotto lo sguardo stralunato e nichilista del regista
romano nei panni di un giovane viziato e filosofo diviso tra
circolo, rave borghesi e spaccio di cocaina. Nel cast anche
Benedetta Porcaroli.
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