Nel 2023, il settore terziario
registra in alcune regioni italiane una prevalenza di
occupazione al femminile (dipendenti, professioniste,
imprenditrici): in Friuli-Venezia Giulia sono il 52,9% del
totale, in Emilia-Romagna sono il 52,5% e in Trentino-Alto Adige
il 51,7%. Seguono Veneto (50,7%), Piemonte (50,0%). E' quanto
emerge da un'analisi dell'Ufficio studi di Confcommercio e del
Centro studi Tagliacarne per Terziario Donna, presentato in
occasione del convegno a Gargonza (Arezzo).
Sempre guardando alla componente femminile complessiva, si
trovano in posizione mediana le regioni del centro e la Sardegna
(45,8%), mentre in fondo alla graduatoria ci sono Campania
(39,3%), Sicilia (39,6%), Calabria (39,7%),Puglia (42,5%) e
Basilicata (43,2%). Sempre secondo l'analisi, guardando alle
sole imprenditrici donne la prima regione in Italia è la Valle
d'Aosta (46,4%), seguita da Trentino Alto Adige (41,5%), Friuli
Venezia Giulia (40,9%) e Liguria (40,2%). Spostandosi da nord a
sud diminuisce il contributo delle imprenditrici. Con
riferimento ai liberi professionisti, spicca la Lombardia
(40,5%) a cui seguono Lazio (40,0%), Piemonte (39,4%) ed
Emilia-Romagna (39,0%). Analizzando infine l'occupazione
femminile, dipendente e indipendente per settori, in valori
assoluti al 2023 emerge che le donne che lavorano in attività
terziarie ammontano a 5.948.000 su 7.892.000 occupate nel totale
delle attività economiche. La maggiore concentrazione di donne
che gestiscono una impresa è nel piccolo commercio.
Per Anna Lapini, presidente nazionale Gruppo terziario Donna
Confcommercio "senza il lavoro delle donne la nostra economia,
non solo non può crescere, ma neanche accorciare le distanze con
i partner europei: è necessario trovare le leve per rimuovere i
macigni che ostacolano la partecipazione delle donne al mondo
del lavoro, sia dipendente che autonomo".
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